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Rabbia

Il vulcano assopito
si è svegliato potente
una scossa nel ventre
e rigetta
il suo fuoco
Arrabbiato e furente
divora terra, alberi
e piccoli fiori
Scivolando come un serpente
stendendo la lingua
rovente
Ore di fuoco
e la sua rabbia si placa
si guarda intorno
e non sente piu suoni
non vede colori
Il vulcano si calma sfinito
sotto lacrime nere
che cadono dal cielo
Sono i lapilli
che prima ha scagliato
Ora tace sconfitto
e rassegnato



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Poesia scritta il 22/04/2014 - 17:29
Da Amber Amara
Letta n.1392 volte.
Voto:
su 1 votanti


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