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La rosa d'ombra e la sans par

Nata Orsini poi Medici, Clarice
madonna di religioso fervore
non fu mai di Lorenzo vero amore
nemmen di Firenze affascinatrice.


Brillava in quel bel tempo Simonetta
di Botticelli e Poliziano Musa
già sposata Vespucci e al par d'intrusa
Clarice rosa d'ombra, altra diletta.


Fra pittori, scultori e letterati
anche Giuliano ne subì bellezza
fino alla di lei morte in giovinezza
e Lorenzo ne cantò luce e afflati.


Clarice intanto in ville di campagna
sfornava figli e aspettava Lorenzo
mandando fagiani al suolo florenzo
sentendosi mai di lui compagna.


Entrambe donne d'enorme prestigio
segnate dal destino della morte
in giovane età, oh misera sorte
oh che fatal destin, che destin bigio!



(L'immagine è di Sandro Botticelli, "Ritratto di Simonetta Cattaneo Vespucci," 1476 circa).




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Poesia scritta il 08/10/2020 - 17:49
Da Carla Vercelli
Letta n.929 volte.
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