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Ordinanza comunale

Si lasciò andare Mustafà
cinto dalle braccia di Morfeo
sulla panchina in piazza grande
nelle mani un candido bouquet.


Stava per raggiungerlo la sposa
che via mare approderà un dì
gli tremavano le gambe secche
tra poco pronunciava il si.


“Svegliati Mustafà qui non si dorme”
e così dicendo forte lo scrollò
“vige l’ordinanza comunale
fa divieto di sognare qui”.

Già nel cielo s’erpica il tramonto
con le luminarie si aprirà l’evento
il trastullo sanerà ogni lamento
ed il volgo sarà pure più contento.


Danzarono le streghe in piazza grande
coi denti d’oro e code di cavallo
mulinarono le gambe a mò di tango
nella notte brava sul nero pavè.




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Poesia scritta il 05/01/2023 - 19:10
Da Francesco Scolaro
Letta n.563 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Cecità burocratica!

Aquila Della Notte 06/01/2023 - 18:23

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E' veramente meravigliosa, struggente...
Quant'è crudele il mondo moderno con gli ultimi... complimenti, l'ho apprezzata tantissimo!

Marina Assanti 06/01/2023 - 11:59

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Mi piace quando sto seduta con le braccia che stringono le ginocchia a guardare del teatro le sue storie!! Complimenti!!

Anna Cenni 05/01/2023 - 19:53

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