POESIA

Profumo di asfodeli
bacche di ginepro
dove si udivano nenie
con abbaiare
da terre lontane.
Soffiava impaziente
il maestrale,
vicino al litorale
al di lā del mare.
Non c'erano canti di gioia
ma secoli di storia
per allontanarci
dall'antico fuoco
facendoci banditi.
Danzatori
sui braceri ardenti
che sembravano
diamanti neri
sotto il peso del ciocco.
Il calore penitente
di piccoli occhi
come di bimbi,
teneri giochi.
In un tempo cristallizzato
il bianco manto
delle vette innevate,
le anime inquiete,
infiammando grigiore
mutando,come quando
il fuoco s'innalza nel cielo.
Mentre la pioggia scivolava
come lacrime a valle.
Restando indomiti
ad affogare nella cecitā
di un mondo silenzioso,
per mettere freno all'eternitā
rifugiando in omertā,
come un povero Cristo
in povertā.
Nell'ultima ancora
di un diafano desiderio.

Poesia scritta il 11/02/2023 - 11:56

Da Francesco Cau

Letta n.253 volte.

Scavando secoli di storia appare un paesaggio dove affiorano frutti di una fantasia ricca, acquisita da spunti di vero come il calore penitente di occhi di bimbi e pioggia come lacrime a valle che danno anche l’idea della sconvolgente realtā di questi tempi. Cari saluti zio Frank, Buona domenica!
Giuseppe

mare blu 12/02/2023 - 11:23

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Grazie amici autori,

Zio Frank Storie del gufo 12/02/2023 - 10:47

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Poesia veramente bella.

mario Righi 12/02/2023 - 10:16

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Veramente molto bella, immagini da perdersi e ritrovarsi in mezzo alla pioggia che scivola.

Anna Cenni 11/02/2023 - 23:54

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Complimenti, č splendida!

Marina Assanti 11/02/2023 - 23:40

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