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Scalare il vuoto

A piedi nudi
sull'orlo di un precipizio,
su un terreno friabile,
Fisso il vuoto.


Un passo avanti
e quasi cedo
Sono stanco,
stanco di sperare,
stanco di perseverare.


Poi d'un tratto
un tocco,
una spinta che
mi fa vacillare.


Perdo l'equilibrio.
Ecco: l'oblio.


Il mio corpo si perde
nel nulla cosmico.
Chiudo gli occhi.


Ma non cado,
Mi sento leggero:
Sto volando.


Spiego le mie candide ali
e mi emoziono
al solo pensiero.


Non c'è dolore
in questa
mia gaia isola;
Non sento gelo
né timore,
solo quiete e foschia
che mi avvolgono.




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Poesia scritta il 21/09/2023 - 21:51
Da Alessia Gioco
Letta n.367 volte.
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Commenti


Ottimo incipit, complimenti

Mirko D. Mastro 22/09/2023 - 08:40

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