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FINO A QUANDO?

Bagliori mirati e crepitii insoluti.
Rantoli, certezza di una morte oscura
senza contorno d’occhi in Croce di bambini.
Nell’inseguirsi di curiosi mai sazi di, perché?
avvolti a Madri gridano, forse un ultimo: Cos’è?


Dove non so, un’altra Parte scruta e vede
il progresso ormai, avverte aghi nei pagliai.
Sono -Pezze- (un dì, lo marchiavano nel pianto)
Pezze d’appoggio a “Leve” a radere coscienze.
Deve vivere. Se perirà, non sarà come Sansone.


Ho riletto o Dio, sono i tuoi Popoli, gli Eletti
da Ismaele a Isacco, benedetti fin d’allora.
Signore pietà non maledirmi, mi basta.
Lasciami piangere la Civiltà che è morta
e sia quel che sia del Progresso che l’ha sepolta.




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Poesia scritta il 21/08/2014 - 14:35
Da giampietro corvi c.
Letta n.1439 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


GIAMPIETRO,mi associo al tuo pianto, di civiltà in questo mondo è rimasto ben poco,SAPIENTE verseggiare,buona serata

genoveffa 2 frau 22/08/2014 - 17:57

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Ermetismo è vero: ermetismo importante che si apre a una domanda che forse non troverà mai risposta fino a quando Signore. Non è forse abbastanza alto il nostro grido di dolore? Fino a quando la tua croce sarà la nostra croce.E il loro progresso la nostra penitenza e tomba.

Claretta Frau 22/08/2014 - 11:09

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Un ermetismo usato con perizia ed eleganza per un tema commovente e complesso.

Ugo Mastrogiovanni 22/08/2014 - 10:57

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