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Festa col morto

Non avrei mai immaginato che partecipare a una festa di addio al celibato mi avrebbe distrutto così,
ho quasi l’ impressione di aver dormito per giorni, e ancora non riesco a svegliarmi.
Alzarsi al buio, muoversi piano, non far rumore, e questa maledetta porta che non vuole proprio aprirsi...
In questo buio cercare i vestiti non è facile, e le scarpe poi chissà dove saranno, va beh, a quanto sembra ho ancora indosso i vestiti di ieri, o l’ altro ieri, meglio non far casino, e non svegliare nessuno.
E’ tardi, assolutamente tardi, devo correre alla fermata. Correre? Con quest' affanno? Certo che devo averci dato giù di brutto alla festa, ho le gambe pesanti, mah, sarà l’ età.
“ Buon giorno maestro chi non muore si rivede”
“ Buon giorno professore, già al parco cosi di buon ora?” Certo la vecchiaia e’ una brutta bestia, che ci farà mai il professor Grimaldi al parco alle sette di mattina? E poi il professor Grimaldi, ma non stava li lì per andarsene due settimane fa?
L’ edicola, il giornale,.. il solito grazie Giovanni.
“ Mmhh scusa sai ma temo di non aver preso il portamonete, e neanche gli spiccioli.”
“ A sor maè nun se preoccupi, me paga domani, si se ari pia, perché c’ ha n’ aria...”
“ Caro Giovanni, e’ proprio l’ aria che mi manca, e come dici tu speriamo che m’ ari pio.”
Certo che idea andare a scuola con questo vestito, cosi elegante, chissà che diranno i bambini, sai le risate...
Le otto e venti, per fortuna sono arrivato in tempo.
“ GUARDA MAMMA, IL MAESTRO E’ COME GESU’... DOPO TRE GIORNI.”
“ Che dici Carletto, quale maestro?”
“ MA MAMMA IL MAESTRO MARIO!”
“ Buon giorno signora Bruni, ciao Carletto..”
“ Buon giorno maestro che brutta cera, ma sta bene?”
“ Si, in effetti mi sento un po’ rigido oggi, sarà questa vita frenetica, che prima o poi mi ammazza.”
“ beh caro maestro forse tre giorni di ferie non le sono bastati
ma era in ferie poi?”
“ Ferie? Tre giorni?”
“ NO”
“ Ciao maè che te sei truccato stamattina? Mica e’ carnevale, e senza scarpe poi, oggi stai proprio messo male”.
“ Senza scarpe, ma che dice quel piccolo diavolo, e il trucco poi, ci mancherebbe altro, pero e’ vero mi sento strano, vuoto, forse e’ meglio tornare a casa, nel mio bel lettuccio al caldo”
Bella la mia casetta, anche cosi buia, silenziosa, strano tutto questo silenzio,
ma si mi metto a dormire, un bel sonnellino e domattina sarò vispo come un grillo,
ecco piano piano, entro nel letto. Duretto questo materasso, pero ci sono le lenzuola belle, quelle di seta,
cara la mia mogliettina che bel lettuccio hai preparato,
che sonno, gli occhi si chiudono …
“ AOOOO A ROMOLOO, QUI CE NE’ NARTRO CHE’ TORNATO, E MO BASTA CO STA STORIAAA,
NUN LE DOVETE LASCIA LE CASSE APERTEEE, ARTRO CHE ETERNO RIPOSO QUESTI NUN CE VONNO STA CHE SO MORTI, DAJE REGA’ PIOMBATE STE QUATTRO CASSE E ANNAMESENE A CASA,
CHE SO STANCO MORTO



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Racconto scritto il 07/01/2017 - 22:45
Da Marina Lolli
Letta n.1132 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Giancarlo Lupo, oltre tutto oltre la paua della morte..giocare appena un poco
Ti ringrazio per il commento simpaticamente macabra Marina

Marina Lolli 08/01/2017 - 16:28

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oltre tutto anche un po macabra 5*

GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO 08/01/2017 - 15:23

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