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Qualunque essa sia

Minchia, ormai basta...mi devo mettere a fare un libro come si deve, con tutti i crismi, sennò cosa penseranno i posteri di me? Che sono un pigro che per scrivere duecento pagine di romanzo (che potrebbe cambiare il mondo) ci sono volute due vite. Ora basta!


Ho tante idee nella testa, sulla politica, sulla morale, sui giovani, sull'amore, sui delitti e sui castighi...è che quando li vorrei esplicitare nero su bianco, si trasformano in fumo, non un fumo denso e scuro ma un fumo leggero, bianco, quasi evanescente. Immagino Dostoevsky, le sue idee non si esplicitavano in fumo, le sue idee si trasformavano in pepite di marmo, il più pregiato, quello che si mette sulle lapidi dei defunti più influenti.


Vorrei avere un quadro d'insieme chiaro e definito, scrivere una bella storia d'amore, magari un thriller condotto sul filo del rasoio oppure la sceneggiatura di un film. In questo periodo sono affascinato dai messicani: il grande regista Inarritu, lo sceneggiatore Arriaga, la genialità dei discendenti degli aztechi finalmente ad Hollywood. E se non riuscissi a fare niente in questa mia vita così breve? Niente di rilevante, niente di niente, solo poesie che nessuno leggerà perchè troppo secche e qualche raccontino per riderci su...non è questione di soldi, ma di sentirsi qualcuno. Dare un senso al proprio ego.


Chissà cosa smuoveva la mano di Dostoevsky, questo desiderio o qualcosa che neanche riesco a immaginare? Un genio compresso che voleva a tutti i costi uscire dalla lampada? In questa nebbia non è facile riuscire a orientarsi, quel che ognuno di noi ha dentro spesso è confuso, irrazionale e fare chiarezza diventa una necessità imprescindibile. Con un lumicino addentrarsi in luoghi che fanno paura, pieni di fantasmi e rocce preistoriche. Non è facile. Mi vien da scrivere (per stupidità): la confusione dell'uomo moderno, perso in luoghi interiori che fanno paura, pieni di fantasmi e rocce preistoriche. Chi è l'uomo moderno? La razionalità portata alla tecnologia o le paure inconsce, i pregiudizi latenti, l'aggressività selvaggia, il senso di smarrimento?


Prima d'iniziare a scrivere una storia come si deve, devo assolutamente fare chiarezza dentro di me, entrare col classico lumicino in luoghi pieni di ragnatele e di rocce preistoriche, ci saranno anche tirannosauri e scrittori immortali, ci sarà Shakespeare e anche il dottor Freud. Sarà tardi? Forse non è mai troppo tardi per trovare una strada. Qualunque essa sia.




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Racconto scritto il 16/01/2017 - 10:53
Da Vincent Corbo
Letta n.1191 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Osservazioni che inducono a riflettere.
Sempre chiaro, Vincenzo.
Lieta settimana.
*****

Rocco Michele LETTINI 16/01/2017 - 17:27

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Belle queste tue riflessioni che conducono il lettore nei tuoi pensieri...forse, oltre a far un po' di chiarezza dentro di te, occorre molto tempo: un'opera letteraria considerata immortale, non credo che sia stata scritta in poche settimane!! 5*, buon pomeriggio!!

Chiara B. 16/01/2017 - 14:38

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