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paradiso

Paradiso


Allor che sono' l eterna ora
L'alma raggiante lascia la sua spoglia
Mortal ,non pena la prende
Ma guarda il primo corpo piegato
Dall' amara morte che per niun ha risparmio !
Quinci si veste di luce ,e guarda gioconda
Al pensier supremo che a lui tutto conduce!
Ah quanta grazia negli occhi lor che han lasciato
Questo soglio i crucci e pensier che ogni giorno governa
Sei dunque tanto duro Angel nero che ci traghetti
Alla porta senza ritorno ?
E sol il pago che devi mortal per lasciar questo sentiero !
Fiumi d'amor che tutto avvolge dal principio
Della nuova vita per l eterno!
E l'amor puro Santo e Benedetto che germoglia
Come seme per nascer nel legger petto!
Chiare giornate ove non più tramonta notte
Li l' infinito regna e protegge
Gli spiriti eletti che già han salito nella luna
Il primo passo .
Pregano e sperano di calcar I cieli
Per giunger al primo respiro dell universo
La gloria del perdono del Santo nome
Per le bocche dei beati già risuona
Fissi nel signore !quella purissima
Fiamma che Penetra i pensieri
Conosce di ciascun i giorni sani e amari
Ma già tutto e lontano or si Bean della gioia
Che mai fu così piena ,e vera
I cerchi del regno celeste
Accolgon le varie classi degli
Spiriti li giudica e li divide
Per vari gradi di purezza
Stanno i santi nel primo mobile
Accanto al padre e il figlio
Quel giudeo che dide il sangue in terra
Eletta per la speranza senza fine.
Il legno inumano ha fatto della carne
Strazio ma in lui il patto solenne
Di rinascer nel suo regno
Oltre il tempo e lo spazio
Il suo vigore lavo il male del mondo
Con una grazia che Mai vide
La piccola razza.
Siedon i santi e i martiri
Che con il sacrificio final onoraron
Il bel figliol
Or si giungan e cingon il padre e il
L 'eletto spirito ,L alta classe celeste
A giudicar chi ancor preme e geme tra I legacci
Terreni
Un canto idlliaco che supera l 'umana sapienza
Dilaga e copre gli animi santi come pelle di luce
Fulgida chiarezza di abbacinante bellezza
Che spalanca le porte di grazia
Riflette nei lor occhi come specchi
L 'amor che è dono di lui !
Al par delle stelle inondano E rischiaran
L infinito !
In quei mari di allampante eleganza
Nuotan in una liquida luminanza
Ogni anima che guido' la sua vita
Al passo di danza e ubbidienza
Giocan cantan in quel luminar
Che ha in se la polvere di stelle
Pioggia ricade luminescente
E in quell affocar di lucido
Fulgore I volti dei cari
Che lasciammo lacrimando sul marmo !
Li infinite colline che potevan
Rallegrar l'occhio
Campi di fiori e acqua purissima
Ove naufragar nel piacere
Nessun giorno umano e 'al pari d un secondo
Con voi che già avete scoperto il vero!
Nel volto pietoso della Vergine
Il riposo ,tu madre fra le madri
Che attendi all ultimo passo chi a te
Chiede asilo .
Non più chiasso non più lagnar
Non più pena che appesantisce
Ma solo l ' armonia nell amore e nella luce
Che chiude il confine



corrado cioci




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Racconto scritto il 04/05/2017 - 18:39
Da corrado cioci
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