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Ricordando la mietitura

C’era davvero una gran polvere, per non parlare poi del rumore, Teresa doveva gridare per richiamare l’attenzione: aveva portato da bere e tutti le furono grati, la polvere scendeva e seccava la gola. Era l’ultima volta che si trebbiava così, l’anno dopo sarebbe arrivata la mietitrebbia direttamente sul campo; Teresa ne fu dispiaciuta, le piaceva la confusione del trebbiare sull’aia. Arrivava gente ad aiutare e tutto si concludeva con una bella mangiata. Lei era una piccola donnina di dieci anni, forse troppo matura per la sua età, ma dall’altra parte non si poteva fare diversamente: la mamma aveva bisogno del suo aiuto e Teresa lo capiva coscienziosamente, anche se la voglia di giocare era tanta, ma veniva presto ripresa dal papà che la invitava a tornare ai suoi compiti domestici. Per tornare alla mietitura, Teresa aveva memoria di quando piccina veniva portata nei campi e sistemata all’ombra di qualche albero al limitare del campo, dove la mamma andava ad aiutare il papà. Le piaceva vedere i covoni allineati nei campi e si ricordava delle donne che andavano spigolare, in seguito nella sua cucina, quando davvero tanti anni erano passati, avrebbe messo sopra al divano, un quadro raffigurante le spigolatrici; copia di un’opera di non si ricordava quale pittore. Un giorno che andò a trovare suo padre, si portò a casa l’album di foto, che proprio lei, anni prima aveva riempito con le foto trovate nel cassetto del comò della camera dei suoi genitori; sfogliando le pagine le capitò sotto gli occhi le vecchie foto di una lontana mietitura sull’aia dei nonni, le staccò e le portò dal fotografo per farsi una copia da mettere sul suo album dei ricordi.



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Racconto scritto il 30/09/2017 - 17:19
Da Ivana Piazza
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