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METTI UN SABATO POMERIGGIO A ROMA

Di ritorno da un appuntamento di lavoro, percorro tranquillamente V.le Palmiro Togliatti, all’incrocio dei pali tra il quartiere Centocelle e il quartiere Quarticciolo (come a dire alle frontiere del Far West metropolitano!!) in un tranquillo sabato pomeriggio alle tranquille ore 15.30....
Giunta all'altezza degli archi dell’antico acquedotto romano, mi trovo la strada sbarrata da un nastro giallo e rosso tipo quello di C.S.I. New York Crime Scene, che chiude l'accesso da un capo all'altro dell'isolato. E mi trovo circondata da 'gazzelle' e 'pantere', consapevolmente partecipe di non trovarmi allo zoo.... e camion dei pompieri con all'interno della cesta dell'elevatore due omìni portati in cima agli archi dell'acquedotto...e ancora pullmini dei pompieri, svariate auto della Municipale....
Sul momento penso a un imminente crollo degli archi quando scorgo un tizio, con la bandana sul volto, intento a raccogliere 'breccole' romaniche sulle mura, da tirare ai due omìni nella cesta che cercano di dissuaderlo da non si sa quale insano gesto....
Un passante di colore mi cammina di fianco e guardando in alto grida 'búttate!!!!' in afro-romanico...e io li' a pensare “Ma guarda che idiota! Quel poveraccio minaccia di buttarsi e lui, ci scherza sopra!”....
A questo punto, parcheggio l'auto dichiaratamente inutile e mi avvicino, sperando nel frattempo di vederlo scendere....la folla (in gran parte di zona) continua a invitarlo al salto:
“A’ bbello, daije búttate che fàmo ‘e costatine p'er gatto...!!”....
”’Nnamo che ‘mi moije deve calà ‘a pasta”....
”Ahó, pija ‘a mira che siffai centro so’ cento punti...!!!”....
“Devo essermi persa qualcosa....” penso. E nel pensarlo, vedo il tipo che continua a scoprirsi la pancia davanti agli omìni, che turbinano in un sali scendi della cesta sotto la costante minaccia di una 'breccolata paleolitica' in fronte!
E lí, proprio sotto le mura, un passante di zona al quale chiedo angelica “Ma cosa rivendica quel pover’uomo, mi perdoni?!” mi dice che il tizio sale e scende da quel rudere da tre giorni e aggiunge "ma che cacchio deve rivendicá! Lo abbiamo visto 'na vorta arivá co' a' sedia a rotelle, s'è arzato e ha gridato 'miracolo!"....e' un fijo de (madre ignota - ndr) che fa combatte li cani e siccome glieli sequestrano, so' tre vorte che fa' 'sta manfrina pe' riavelli !".............
!!!!



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Racconto scritto il 10/01/2018 - 15:20
Da Alessandra E Basta
Letta n.1170 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Ho sempre avuto poi un certo interesse per i "racconti romani", poichè Roma mi ha sempre affascinato, con i suoi piccoli e grandi problemi, e non la Roma di Raggi & co, ma proprio la Roma vostra, quindi la Roma dei romani.
L'uomo che rivendica i propri cani, è l'apoteosi del romanaccio, fa inoltre comprendere al lettore non romano, di quanto la capitale è "caratteristica". Ebbene sì... anche in questo.
Voi c'avete Roma, noi Catania come "capitale" dei fatti e delle persone.
Alla prossima!

Giuseppe Scilipoti 27/04/2019 - 12:52

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Buongiorno Alessandra ma poi alla fine il tizio ha fatto il grande "salto" di qualità? Che gran fijo...
Mi è piaciuto questo raccontino, hai saputo trascrivere un episodio estrapolato dal quotidiano e l'hai fatto con genuinità e con gagliarda romanità, senza tagli o impostazione giornalistica. Per come hai raccontato l'accaduto, fai sentire il lettore partecipe proprio come se fosse un passante passato lì per caso e che si unisce incuriosito al "drappello armato" di incitazione.

Giuseppe Scilipoti 27/04/2019 - 12:49

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EHHH BASTA....Se mi trovavo li una spinta gliela davo io....per il semplice fatto che il combattimento dei cani è vietato e dimostra quanto lui sia più malvagio di quelle povere bestie! I soccorsi li paghiamo noi gli uomini e le scale per farlo scendere, ma un uomo che specula sugli animali non ha il diritto di essere salvato. I presenti credo che lo conoscevano bene per esprimersi in quel modo. Succede anche questo a Roma!! 5***** per come è scritto il racconto.

mirella narducci 10/01/2018 - 19:01

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