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L\\\'uomo che conobbe Don Chisciotte Sei

Sesto episodio


Il tesoro dei templari
Venne natale
Per passare le feste in famiglia arrivò dall'Inghilterra anche mia figlia, col suo fidanzato, inglese un ragazzo biondo alto un metro e novanta.
Con mia moglie eravamo orgogliosi di mostrare il casale.
Dopo i saluti, baci e abbracci ci siamo seduti a raccontare, quanto era accaduto in tutto questo tempo che non ci siamo più visti.
Mia figlia lavorava a Londra, giornalista nel "EVENING STANDARD" per una pagina sugli emigrati, italiani, all'estero
Il fidanzato medico chirurgo nel."Gay's Hospital di Londra”
Comunque passavano i giorni iniziavano le domande.
Raccontai loro del manoscritto, volevano vedere comunque sapere tutto.
Saliti su in studio, intuisco subito che erano molto interessati volevano essere aggiornati su tutto.
Visto i quadri, abbozzi vari, presi in mano il manoscritto, lo mostrai ha loro come se fosse una reliquia.
Ma papà sembra molto antico?
Penso che abbia almeno cento anni dissi ma non sono certo.
Poi il fidanzato sfogliando le pagine, prese in mano il foglietto che usavo per segnalibri.
Apri … Disse cosa sono questi disegni?
Risposi non lo so lo trovato dentro il manoscritto !
Poi l'ho prese in mano, mia figlia, ridendo disse con aria furbesca, magari sarà una mappa di un tesoro?
Giuro non ci avevo neanche pensato!
Tutti li, assieme li per fantasticare.
C'era un disegno con inchiostro di china, un mulino, una strada il piccolo camposanto, la chiesetta con vicino un albero di pino.
Una punto nero, bello grande dietro l'albero.
Forse meglio non pensare, oppure fantasticare?
Tutta la notte mi rigiravo nel letto ripensando rimuginando.
Passo il natale.
Poi venne gennaio, mia figlia, Angelica, con nostro dispiacere partiva col fidanzato.
Freddo febbraio ma Il casale era abbastanza riscaldato, passavamo le giornate leggendo, io poi potevo, finalmente dipingere.
Ma il pensiero era sempre rivolto verso la mappa del probabile tesoro.
marzo, aprile, maggio, finalmente qualche giornata di sole, potevamo finalmente uscire.
Camminavamo verso la chiesetta per vedere cosa c’era nel punto nero.
Guardando bene dissi, vedi qui c'è qualcosa.
Presi un pezzo di legno scavai un pochino, faceva rumore di vuoto.
Finalmente un coperchio di legno.
Lo apro, c'era una scala di marmo.
Scesi giù facendomi luce con una pila, c'era una stanza che risultava sotto la cripta della chiesetta.
Una tomba di marmo con una scultura di un guerriero dormiente.
C'era scritto
"Miles Templarii defuncti ":Gismondo detto il Caparra.
Varie armature, indumenti da guerriero medievale.
Vari sarcofaghi.
Odore di chiuso, aria di morte.
Ragni e topi.
Ci sentiamo come fossimo profanatori di tombe.
Ma guardando bene ci incuriosisce una nicchia nel muro con uno sportello in bronzo.
Guardo mia moglie gli dico, Apriamo lei mi guarda come una bambinetta poi tremante disse OK.
Quindi in quel momento capimmo ché, chi scrisse il manoscritto, sapeva di questa magica fantastica scoperta.
Forse un nesso con Don Chisciotte?
Sesto capitolo
Il distacco tra Don Chisciotte e Sancio Panza.


Camminando verso la piazza del paese Don Chisciotte, vide un ombrellone chiuso …
Urlava stai lontano Sancio quella è una strega non una fata, fa incantesimi è se la guardi in viso diventi cieco.
Ma cavaliere dice Sancio non vedete che è un ombrellone?
Urla forte poi un boato, oramai il gioco è fatto Don Chisciotte cade per terra svenuto, stramazzato.
Sancio corre in aiuto oramai sapeva cosa fare.
Al risveglio tutto contuso, anche l'ombrellone rotto per terra.
Esce l'oste proprietario, incomincia il suo rosario di bestemmie, pure un bel repertorio di maledizioni, Don Chisciotte li intontito disteso senza neanche i pantaloni con gli attributi di fuori. “Che misera fine”.
Sancio resto li zitto, sentendo le urla dell'oste, dispiaciuto, non sapeva cosa dire, forse era meglio andare via, facendo finta di non conoscerlo.
Lasciando suo cavaliere … Tornando al suo vecchio mestiere, di allevatore d'asini.
Per anni di Don Chisciotte non seppe più niente.
Passava il tempo chiuso nei ricordi, forse gli altri non avrebbero capito ma poi si era anche pentito.
Sancio da giovane era stato sposato con una donna del paese, ma lui la mando a puttane perché lo voleva anche picchiare.
E fu cosi che lui l'aveva lasciata e stava in osteria a bere tutta la giornata.
Sicché un giorno non incontrò Don Chisciotte e iniziò l'avventura nonostante la sua pancia.
Ma questa è un'altra storia.




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Racconto scritto il 02/07/2022 - 14:50
Da Francesco Cau
Letta n.327 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Racconto apparentemente bizzarro ma pregnante di significato che impegna il lettore in un percorso di riocerca. Molto apprezzato

Francesco Scolaro 03/07/2022 - 15:11

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Grande fantasia, è innegabile. Va sfruttata, in qualche modo...

Alex Sandrini 03/07/2022 - 14:23

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Sempre fortissimo tu, molto divertente leggerti!!!

Anna Cenni 03/07/2022 - 14:00

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E' veramente fantasioso e simpatico.
Bravo, Zio Frank, complimenti!
E serena domenica

Marina Assanti 03/07/2022 - 11:44

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