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Calvi

Quando sono andato in Corsica non ricordo l'anno.
Sono stato invitato dalla regione Sardegna a Calvi, che era bellissima. Avevo le sculture dentro le casse. Siamo andati nel locale del castello, dove dovevo esporre circa cinque sculture grandi e una ventina piccole. Dentro il locale c'era uno scultore di Alghero, il professor Mario Nieddu, che piazzava le sue opere. Non mi conosceva certamente di persona, lui lì con le sue sculture esposte. Poi io, aiutato da mio fratello, sballo e tolgo il mio gigantesco cavallo in legno di Gran Bassan. Mario mi guardava con la coda dell'occhio senza dire niente. Apro l'altra cassa e tiro fuori il cigno grande e poi il toro favoloso, che ha girato tutto il mondo. Poi con aria di "so tutto" mi disse: "Questo artista mi sembra di averne sentito parlare", quindi avevo intuito che non aveva capito che ero io l'autore di quelle sculture, forse perché non mi davo grandi arie. La sera dell'inaugurazione viene la Rai tre Corsica e mi intervistano mentre scolpisco un piatto sul mio banchetto. I giorni a seguire un successo, divento amico del sindaco che mi invita a cena in ristorante assieme alla moglie e la figlia. Il giorno dell'inaugurazione c'era un rappresentante della regione Sardegna che non mi conosceva e credeva che fossi francese. Quindi il sindaco di Calvi meravigliato mi presenta lui dicendo: "Abbiamo uno dei più grandi artisti della vostra Sardegna che partecipa qui da noi", fui veramente nella mia umiltà commosso. Il giorno seguente vado in un market di Calvi con mio fratello per comprare lo champagne, li costava poco cinque euro ogni bottiglia. Nel frattempo, si avvicina una signora e mi fa: "Elle et Francesco Cau sculpteur de bois? Et je vais certainement dire". Io rispondo con un quasi perfetto francese: si je suis le sculpteur de bua Francesc Cau et venir de la Sardaigne dans cette magnifique ville de Calvi?E tutti quelli dentro il market si girarono a guardare, e come bambini di scuola vollero darmi la mano e complimentarsi.
PS: Non ho pagato lo champagne perché il proprietario era il fratello del sindaco, che mi ha regalato una scatola con 12 bottiglie. Una di queste la conservo ancora. E tutti i giorni eravamo invitati a pranzo. Con me c'era pure Luigi Nioi, uno dei più grandi ceramisti della Sardegna, poi mio fratello Marco e altri sardi ancora, dei bravissimi musicisti e cantanti come i Furias e una con Andrea Pisu. Alla fisarmonica c'era Bruno Camedda Ballus de Prazza. Le serate erano contornate di poesia e canti della Corsica. In una giornata siamo stati ospiti dei Mamthones di Mamoiada. PS: Oggi sono grande amico di Mario Nieddu, lo scultore che ho incontrato a Calvi. Siamo anche amici sui social network. Devo dire che è veramente un bravo e abile artista nel fare monumenti.
Quando sono andato in Corsica non ricordo l'anno.
Sono stato invitato dalla regione Sardegna a Calvi, che era bellissima. Avevo le sculture dentro le casse. Siamo andati nel locale del castello, dove dovevo esporre circa cinque sculture grandi e una ventina piccole. Dentro il locale c'era uno scultore di Alghero, il professor Mario Nieddu, che piazzava le sue opere. Non mi conosceva certamente di persona, lui lì con le sue sculture esposte. Poi io, aiutato da mio fratello, sballo e tolgo il mio gigantesco cavallo in legno di Gran Bassan. Mario mi guardava con la coda dell'occhio senza dire niente. Apro l'altra cassa e tiro fuori il cigno grande e poi il toro favoloso, che ha girato tutto il mondo. Poi con aria di "so tutto" mi disse: "Questo artista mi sembra di averne sentito parlare", quindi avevo intuito che non aveva capito che ero io l'autore di quelle sculture, forse perché non mi davo grandi arie. La sera dell'inaugurazione viene la Rai tre Corsica e mi intervistano mentre scolpisco un piatto sul mio banchetto. I giorni a seguire un successo, divento amico del sindaco che mi invita a cena in ristorante assieme alla moglie e la figlia. Il giorno dell'inaugurazione c'era un rappresentante della regione Sardegna che non mi conosceva e credeva che fossi francese. Quindi il sindaco di Calvi meravigliato mi presenta lui dicendo: "Abbiamo uno dei più grandi artisti della vostra Sardegna che partecipa qui da noi", fui veramente nella mia umiltà commosso. Il giorno seguente vado in un market di Calvi con mio fratello per comprare lo champagne, li costava poco cinque euro ogni bottiglia. Nel frattempo, si avvicina una signora e mi fa: "Elle et Francesco Cau sculpteur de bois? Et je vais certainement dire". Io rispondo con un quasi perfetto francese: si je suis le sculpteur de bua Francesc Cau et venir de la Sardaigne dans cette magnifique ville de Calvi?E tutti quelli dentro il market si girarono a guardare, e come bambini di scuola vollero darmi la mano e complimentarsi.
PS: Non ho pagato lo champagne perché il proprietario era il fratello del sindaco, che mi ha regalato una scatola con 12 bottiglie. Una di queste la conservo ancora. E tutti i giorni eravamo invitati a pranzo. Con me c'era pure Luigi Nioi, uno dei più grandi ceramisti della Sardegna, poi mio fratello Marco e altri sardi ancora, dei bravissimi musicisti e cantanti come i Furias e una con Andrea Pisu. Alla fisarmonica c'era Bruno Camedda Ballus de Prazza. Le serate erano contornate di poesia e canti della Corsica. In una giornata siamo stati ospiti dei Mamthones di Mamoiada. PS: Oggi sono grande amico di Mario Nieddu, lo scultore che ho incontrato a Calvi. Siamo anche amici sui social network. Devo dire che è veramente un bravo e abile artista nel fare monumenti.
quando sono arrivato i corsi erano molto contenti e ci hanno ospitato per sei giorni vitto e alloggiò


Ecco la revisione del testo: “Calvi, ero un artista conosciuto nel mondo ma non ero mai stato in Corsica. Ho visto il fascino del posto, la caserma della legione straniera. I corsi sono persone precise e di carattere forte. Mi hanno portato in un locale dove si mangiava e c’era musica di chitarra e mandolino. C’era di tutto, ma ho conosciuto una certa Clotilde che raccontava barzellette simpaticissime. Stavamo sempre insieme perché parlava italiano. Le donne francesi sono molto sofisticate, labbra rosso fuoco e trucchi vari a differenza delle nostre donne. L’ultima sera Clotilde mi ha portato dove avevamo la mostra d’arte e mi ha detto che le piaceva questa scultura di toro e la voleva in regalo. Le ho detto ok e le ho lasciato il mio ricordo. Preso dal desiderio, l’ho baciata e ad un certo punto mi ha detto: “Sono come le amazzoni, purtroppo mi manca un seno”. Ho capito che il gruppo che ci ospitava erano ex guariti dalle malattie. Perso per una grave malattia. Certo per me non me l’aspettavo, ma non ho detto nulla. Il giorno dopo alla partenza c’erano tutti e scendeva anche qualche pianto da parte delle donne. Ma non dimenticherò mai quella notte.”




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Racconto scritto il 04/09/2023 - 14:04
Da Francesco Cau
Letta n.202 volte.
Voto:
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Commenti


Grande zio Frank!!!

Ernesto D’Onise 05/09/2023 - 16:34

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Bravissimo zioFrank, e anche un vero dongiovanni sei oltre che artista!!

Anna Cenni 04/09/2023 - 15:34

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