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Suffumigi

Ero l'uomo che sceglieva.
Sceglievo la meta per le vacanze, il gusto della pizza e sceglievo –certo non sol per mio conto ma sceglievo- come educare i figli.
Sceglievo la strada, miglia con la moto e ho scelto spesso e scelto alle volte non propriamente bene.
Ora posso solo scegliere di tirare avanti, perché...
la corda è venuta giù insieme al riloga, l'aceto (l’intento era ingoiarlo) dei cetrioli s’è fatto salamoia; dalla finestra di casa mia al piano rialzato, sono caduto quasi in piedi lasciandoci un’unghia.
La macchina in garage ha la testa bruciata e fa fumo bianco, che esce dalla serranda che mal si chiude.


Trovai per strada (una che non avevo scelto) una pistoletta, la puntai alla testa e ci rimediai uno spruzzo d’acqua.
Così pensai all'annegamento, ma la piletta della vasca non funziona.
A questo punto mi restavano i singulti per il capestro delle nappe e i sottaceti, per non dir del dito. Oddio, che dolore al pondulo!
E avevo presa l’influenza mettendomi ignudo in tinozza a mollo, più che una jacuzzi un trogolo.
Senza scordar la rivoltella, non Rivoltella del Garda che non l’ho mai vista… vicino a dov’ebbe dimora quel D’Annunzio del “Il privilegio dei morti: non moriranno più.”
Sceglierò, così mi dissi, salvietta sulla testa e catino con l’aquafaba della cena e anisetta per i suffumigi.



(da Caldolana)



in calce: “Le difficoltà vanno trattate con dolcezza”. “Le ferite danno forma”
(Gabriele D’Annunzio)
L’ironia nel voler trattar tale argomento è come un fiore, saperlo/a cogliere è leggerezza, di quella bella che fa venir voglia di andare avanti a coglierne.
“Credo nell’esperienza di un fato che ci genera e ci costringe a sporcare la faccia del mondo per vedere come ce la caveremo. Per difendermi ho imparato a maneggiare il fango. In fondo solo con il fango una mano sapiente può costruire qualche cosa che resista al fuoco. Anche se i più lo maneggiano non per costruire, ma per insozzare e per distruggere”
-Lettera ad Alessandra Carlotti di Rudinì (Il Vate)




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Racconto scritto il 21/11/2024 - 12:29
Da Mirko D. Mastro
Letta n.217 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Leggere è una delizia,se fosse una vignetta tutte risate ma è un racconto con un appoggio per niente male, il Vate ti ha appoggiato un pelo del suo baffo o barbetta che dir si voglia, ma qui, per gran fortuna hai scritto una di lui definizione, ancor quando non era una gran palla!! (Ovvio per me). Bravissimo davvero!! Complimenti ai fumi solfeggianti!!

Anna Cenni 21/11/2024 - 14:40

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