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Testimone

Vorrei accarezzarti ma, sono nel dubbio che facendolo possa svegliarti da quel torpore che ti tiene ancorata al cuscino, non farlo, invece, mi fa temere che tu possa pensare che sei sola.
Scelgo di sfiorarti con un dito, lo passo sul dorso della mano. Fa molto caldo, al di là del vetro il torrente è un rigagnolo, un cane si muove sicuro sui sassi, all'asciutto, e ogni tanto corre nella poca acqua, forse abbaia giocando. La finestra chiusa mi impedisce di sentire.
Nell'angolo opposto al tuo, la signora aspetta seduta sul letto, è orario di visita. Si passa le mani tra i capelli, e raddrizza la camicia, sgualcita dallo stare a letto. Abbiamo parlato, so che ha pochi anni meno di te.
Non ho sentito i suoi passi prima di entrare dalla porta, appare così all'improvviso. È alto, magro, pantaloni e camicia leggera, si sofferma di fronte al letto, avvicina la sedia, prima di sedersi si abbassa e l'abbraccia, capisco che è il marito. Ora, sono uno di fronte all'altra, si tengono le mani, parlano.
Tu, dormi, di un sonno nuovo. Cerco di abituare il mio udito alle loro parole che man mano prendono spazio nella camera.
-Mangi?- chiede lei
-Sì, tutta roba fresca, sai che oggi erano quasi 40 gradi a casa nostra?!-
-E come fai in casa a far le faccende?- ribatte piano
-La sera quando è buio do l'acqua ai fiori, la mattina pulisco tutto il bagno e...- lei lo interrompe, non la vedo bene ma, credo stia sorridendo -E come fai a rifare il letto?-
Fa una smorfia lui mentre mima il gesto – Tac, tiro su il lenzuolo...- ora sono fronte contro fronte, lui le tiene il viso tra le mani, lei appoggia le sue sulle ginocchia.
Ti guardo, sei arrossata. Avrei voluto vedere te e il babbo invecchiare insieme.
Loro sono ancora viso a viso, in un delicato toscano lui alza il tono
-E un si disfa il letto se un si fa all'amore!
-Ora, perché sei vecchio, ma appena vent'anni fa l'avresti fatto anche se non c'ero...- impenna la voce lei...
-Mai- replica lui, la parola s'incrina.
Si dicono altre cose, non voglio più sentire, sono commossi, piangono. Li chiudo in uno scrigno, quello è il loro posto.
Fa tanto caldo.
- Mamma, vado a casa a fare una doccia, do l'acqua ai fiori, torno più tardi, quando passa la terapia della notte- Appoggio la bocca sulla tua fronte, hai la febbre molto alta, lo so.
Mi alzo, guardo la signora col ventaglio, quella di fronte a te, le sorrido, si sventola e mi fa un cenno. L'altra, di fianco, con l'aria da bambina, mi guarda. Giro il dito per farle capire che tornerò più tardi, mi fa ciao con la mano. Sfilo davanti alla coppia in silenzio, loro, sono in un altro mondo.
Esco dalla camera, nel corridoio non vedo più le porte, né le persone. Mi trovo fuori dal reparto e non so come, poi sulle scale, e non so dove, sono in macchina, e pensare che non ricordavo dove l'avevo posteggiata. Giro la chiave, poi spengo, telefono a mia sorella, ho voglia di piangere, di sentire qualcuno che mi vuole bene.
L'amore esiste, lo giuro.


Agosto




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Opera scritta il 22/11/2018 - 11:24
Da Grazia Giuliani
Letta n.957 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Intenso e commovente

Mary L 23/11/2018 - 22:48

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Un racconto commovente che racconta l'amore in modo impeccabile! Bravissima Grazia e lodi sentite.

Paolo Ciraolo 23/11/2018 - 20:42

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Hai un modo d scrivere veramente bello, riesci ad avvincere i lettori e trasmettere i tuoi sentimenti.

mare blu 22/11/2018 - 23:22

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Grazia, mi hai commossa moltissimo e mi hai fatto rivivere attimi di tenerezza per persone che non ci sono più. Ah....l'amore esiste e solo le persone sensibili possono assaporarlo nella sua vera essenza. Un bacio.

Teresa Peluso 22/11/2018 - 23:09

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Non è facile commentare un racconto come questo, dove le parole disegnano percorsi ed emozioni di vita vera.
Se non che commuove tantissimo,
per il contenuto, ma anche per lo stile impeccabile con cui lo hai scritto...e non deve essere stato facile...
Bravissima, cara Grazia

PAOLA SALZANO 22/11/2018 - 16:45

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Intenso racconto, molto bello, complimenti Grazia*****

Paolo Perrone 22/11/2018 - 15:13

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Intenso racconto, molto bello, complimenti Grazia*****

Paolo Perrone 22/11/2018 - 15:13

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Tesoro mio
Inutile raccontarti la commozione e, quanto mai inappropriato, dirti della mia storia. Questo è il tuo spazio e l'hai colmato d'aria profumata. Hai lasciato che dalla finestra del tuo cuore uscisse quella parte di dolore che nn è rabbia, nn è rassegnazione, è, semplicemente, pianto...
E da quel pianto, pian piano, si rinasce e grazie all'amore, al rispetto per sé e per gli altri, ed all'energia degli "abbracci" sinceri, si ricomincia a sorridere ed a parlare di lei nn più con dolore, ma con quella tenerezza di cui lei ha colmato i tuoi giorni, fino a renderti speciale come sei.
Ti abbraccio

laisa azzurra 22/11/2018 - 14:57

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Essere testimoni dell'amore rafforza questo sentimento.Si Grazia l'amore esiste e quando si dubita della sua esistenza siamo aridi dentro.Bellissimo questo racconto di una testimonianza che solo le persone sensibili come te riescono a captare.

Antonio Girardi 22/11/2018 - 14:32

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