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Non aspettare

E mi sento giù
Piatta
Schiacciata dalla gravità
Nessuna luce, nessun filo di vento
Gli occhi chiusi, spenti
Il cervello corre,
pensa spasmodicamente a una soluzione,
Vede il bicchiere a metà
E basta
Parole circondano la mente e le orecchie,
Ma il cuore ha rallentato il battito, non vuole ascoltare
Poi un respiro, profondo.
Quel seme, nelle viscere della terra, palpita
Non ha mai smesso di farlo
Cresce, si allunga, si diffonde, si innalza
Lui, la luce, vuole vederla
Vuole sentirla
Il calore sulla pelle
Il sorriso negli occhi
L'energia dell'acqua che travalica gli argini
Il vento ora mi accarezza, mi culla, mi spinge
Ecco, questo è il mio posto
Io mi appartengo.



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Opera scritta il 15/03/2019 - 12:47
Da Silvia Biagi
Letta n.939 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Ecco, questo è il mio posto
Io mi appartengo.
Che splendida chiusa...bellissima! La tua poesia mi è piaciuta e l'ho interpretata a modo mio…..l'ho sentita come una oscillazione dell'umore...per fortuna dal basso verso l'alto, molto peggio sarebbe stato il contrario!

Maria Carla Pellegrini 17/03/2019 - 18:01

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Complimenti e ben arrivata a noi, grazie

Ernesto D'Onise 16/03/2019 - 13:30

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Piaciutissima, Silvia!
Scorrevolmente affascinante!

John Sirrom 16/03/2019 - 12:22

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Molto bella!

santa scardino 15/03/2019 - 20:37

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brava 5 più

Francesco Cau 15/03/2019 - 18:43

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Bellissima poesia!

darina naumova 15/03/2019 - 17:14

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