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La saga dei defunti

Quel dì si va per cimiteri
metter fiori, accender ceri
a pregare son pochini
per quei morti poverini!


Tutti gli altri fanno ciance,
si strofinano le guance
nella gara coi vicini
tra sberleffi e sorrisini.


Là si parla di progetti
senza essere architetti,
si rifanno i conti in tasca
al parente che sovrasta.


Per quei poveri defunti
fatti lustri dai congiunti
è una saga molto strana
laica, vana, un po’pacchiana.


Alla fine della festa
tutti a casa in compagnia,
c’è chi mangia caldarroste
e chi brinda in allegria!




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Opera scritta il 26/10/2014 - 22:34
Da Domenico De Marenghi
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