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Levarsi al Tramonto

Si schierano
sulle punte d'acciaio,
nei picchi
assolti i poveri debitori
barattando l’acqua.


Scritte intorno
alla città nella nebbia,
quelle che illuminano gli stolti
che si cibano del gas.
Le fabbriche abbaiano ai rapaci,
dentro le case
tutto tace e muore.


Tornano a mangiare il cielo,
a corrodere la lama,
piegano le braccia dei forti
e addormentano le lanterne.


Un velo denso sugli occhi,
per loro,
per noi,
per coloro che piangono
alle finestre del buio.


Lo scocco di una freccia dall'alto
rompe le fila,
abbatte i muri,
libera i cuori,
chi ha scoccato
la nostra eterna resa?


Silenzio.


I dormienti si sono levati
oltre il fuoco tramontante.



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Poesia scritta il 03/01/2015 - 20:42
Da Lorenzo Arcaleni
Letta n.1308 volte.
Voto:
su 6 votanti


Commenti


Grazie

Lorenzo Arcaleni 07/01/2015 - 10:53

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Grazie

Lorenzo Arcaleni 07/01/2015 - 10:53

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Una fotografia di molte città italiane. Molto forte, buona giornata,

Chiara B. 07/01/2015 - 10:11

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Complimenti. Molto bella, intensissima dall'inizio alla fine! un caro saluto . Francesco.

Francesco Mereu 06/01/2015 - 22:37

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Grazie a tutti!

Lorenzo Arcaleni 04/01/2015 - 10:31

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Intenso poetar,complimenti Lorenzo

genoveffa 2 frau 04/01/2015 - 09:30

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bella poesia
quello scocco che abbatte con una frecciai muri e libera i cuori
ciao

Eleonora Carullo 03/01/2015 - 23:18

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Una poesia densa di messaggi forti nelle denunzie che è indispensabile non ignorare e servire.

Vera Lezzi 03/01/2015 - 22:27

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