Si schierano
sulle punte d'acciaio,
nei picchi
assolti i poveri debitori
barattando l’acqua.
sulle punte d'acciaio,
nei picchi
assolti i poveri debitori
barattando l’acqua.
Scritte intorno
alla città nella nebbia,
quelle che illuminano gli stolti
che si cibano del gas.
Le fabbriche abbaiano ai rapaci,
dentro le case
tutto tace e muore.
Tornano a mangiare il cielo,
a corrodere la lama,
piegano le braccia dei forti
e addormentano le lanterne.
Un velo denso sugli occhi,
per loro,
per noi,
per coloro che piangono
alle finestre del buio.
Lo scocco di una freccia dall'alto
rompe le fila,
abbatte i muri,
libera i cuori,
chi ha scoccato
la nostra eterna resa?
Silenzio.
I dormienti si sono levati
oltre il fuoco tramontante.

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Voto: | su 6 votanti |
Commenti
Grazie 



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Grazie 



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Una fotografia di molte città italiane. Molto forte, buona giornata,





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Complimenti. Molto bella, intensissima dall'inizio alla fine! un caro saluto . Francesco.


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Grazie a tutti! 



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Intenso poetar,complimenti Lorenzo









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bella poesia
quello scocco che abbatte con una frecciai muri e libera i cuori
ciao
quello scocco che abbatte con una frecciai muri e libera i cuori
ciao


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Una poesia densa di messaggi forti nelle denunzie che è indispensabile non ignorare e servire.






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