Ho gli occhi incollati al muro.
Sulle palpebre una pagina bruciata e
un cane nero bastardo sulle ciglia
come se fosse una caccola agile o sale.
Sulle palpebre una pagina bruciata e
un cane nero bastardo sulle ciglia
come se fosse una caccola agile o sale.
Questa notte ho liberato i bufali bianchi,
bufali salivano il muro.
Fra gli alberi, la bocca è fraterna e si commuove.
In me, oggi, c’è qualche cosa di tragico.
Come la bellezza virtuosa del silicio,
come uno spirito che vola
e pratica i malocchi più sottili.
Non c’è grande differenza fra ciò che si capisce e non.
Lo stesso spirito che pratica fuoco e incenso
utilizza metà della solforosa lingua
per cercare la merda.
Un’arancia verde di muffa
e acida,fino agli escrementi.
Le ragazze della foresta sono stuprate dal diavolo.
Poesia scritta il 16/01/2015 - 06:41Letta n.1502 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Sulla poesia non mi esprimo...Non sono abituato a commentare ciò che non mi piace e magari non sono all'altezza di capire..E'la personalità dell'autore che mi piace...E vedo in quell'origine portoghese una immancabile influenza di Pessoa...Anche se meno limpida.
Auro Lezzi
18/01/2015 - 10:11 --------------------------------------
Concordo con Lory: delirante.
Con chi ce l'hai?
Ciao...
Con chi ce l'hai?
Ciao...

Gio Vigi
18/01/2015 - 09:51 --------------------------------------
Bellissima onirica provocatoria mi piace il tuo comporre
Luigi Portaluppi
18/01/2015 - 00:48 --------------------------------------
E' forse una provocazione?! E' a dir poco delirante!!
Lory C.
16/01/2015 - 20:47 --------------------------------------
Le tue poesie sono estremamente forti!
C'è differenza tra ciò che si capisce e non, almeno per me!
Ciao Elisa
C'è differenza tra ciò che si capisce e non, almeno per me!
Ciao Elisa

elisa longhi
16/01/2015 - 18:41 --------------------------------------
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