A LAURA
Inutili parole so far cadere,
nella corrente delle acque scese.
Cascata di vite subite
e lasciate scorrere a valle.
Mi tufferei nel loro freddo mormorio,
per toccare,
guardare,
cercare,
e invano raccogliere
dal sabbioso fondo,
il perso anello d'oro.
Pregavo un tempo,
i passi di bianco velo ornati,
con le leggiadre donne bambine,
a raccogliere
le rose benedette,
di buone nuove foriere.
E sul finire delle parole a Dio,
di tormento e gocce,
mi nutrivo a forza,
nel vano,
atteso,
e mai giunto,
cullar di piccole
innocenti creature.
L' astio mi vestiva con pesanti gonne,
non volevo veder il riflesso mio,
in quei specchi di paura e abbandono.
E l'immagine distorta dell'anima
che fu splendente giovane fanciulla,
diveniva punizione per i miei occhi.
Oggi,
ora,
l'odio muore.
Nel dolore rinasco,
il male tradisco,
nella luce di questi donati giorni,
voglio dimorare.
E mi avvolgo di abbracci di lei,
povera piccola donna dimenticata,
da se stessa,
e da chi le mostrò inutile fumoso amore.
Ora ti amo,
dolce Laura. ..
Poesia scritta il 25/03/2015 - 12:51Voto: | su 6 votanti |
Il mio voto e eccellente!

Maria Valentina Mancosu
25/03/2015 - 22:31 Ti auguro ogni bene. Brava! Ciao...

Gio Vigi
25/03/2015 - 19:55

loretta margherita citarei
25/03/2015 - 19:55 
laura Rosiglioni
25/03/2015 - 18:42 Ciao!
Aurelio Zucchi
25/03/2015 - 18:27
Nino Curatola
25/03/2015 - 17:09 
laura Rosiglioni
25/03/2015 - 16:47 
MARIA ANGELA CAROSIA
25/03/2015 - 16:31




