Era un attacco di panico
Una paura che ti mangia l’anima,
di una intensità spiazzante e struggente
una semplicità così complessa
quella che ti avviluppa la mente.
Tu lì steso nel letto,
in un bagno di sudore freddo,
il dolore che ti opprime il torace;
scorrono avanti agli occhi
le immagini della tua vita
pensi che sia finita.
Vorresti dar fuoco a quelle immagini
eppur trovi la forza di alzarti
Hai bisogno del contatto con la terra.
I piedi tutt’uno con quell’odiato pavimento
di ceramica assurda
tanto amica però in quel frangente.
Ti si svuota la testa
sembra scivolare via attraverso
il petto ,le braccia
e tu……. cerchi di non far svuotare
quell’involucro del tuo corpo.
All’improvviso forse realizzi
che non siamo che anima
e non possiamo morire così inutilmente
come inutilmente abbiamo vissuto.
Lasciando incompiute le nostre ambizioni
le nostre scelte i nostri drammi
e le nostre gioie.
C’è qualcosa che va ben oltre ,
che ci proietta e ci libera
da quel peso di una malattia umana e terrena
che cerca di sprofondarci .
Il calore di una carezza
un viso che ti guarda speranzoso
benzina per quel motore
del tuo cuore
che ha deciso di camminare ancora.
Vita ti amo.
Luciano Capaldo 27 marzo '15

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Dario.

























A volte le paure ti portano a sentirti "morire".L'importante come tu stesso dici, è avere il controllo di esse trovando, la forza in se stessi amando sempre di più la vita. E noi amiamo la vita vero grande maestro?? Con affetto e tanta stima ti auguro una bellissima giornata. Se posso un'abbraccio ciao.


attraverso le paure!!!














