LA COMPAGNA
Il plumbeo cielo,
incarna il mio vivere,
che un tempo fu.
Le luci al crepuscolo,
di ricordi erranti
vibrano,
mostrando debolezza,
e travagliata finta quiete.
Passo i giorni a vivere tempesta.
Passo i giorni a spaventare
le gazze ladre,
furbe,
e intente,
a rubarmi l'oro
della gioventù.
E m ' innamoro.
M ' innamoro ancora.
Perché,
se poi muoio ad ogni tramonto?
Le domande,
che nel cerchio chiuso tornano,
non cercano risposte,
ma carezze,
e unione di nobili sensi.
Cercano il miracolo,
di una notte di astri splendente,
infinitamente lunga,
bellezza che non trova smarrimento,
nella mia confusa memoria.
Ricomincio,
ricomincia ora la terra a fiorire,
il sole nascente è respiro,
il roseto è splendido,
di caldi colori vestito.
Dio sorridi,
ammira il mio giardino.
E nonostante tutto,
ti bacio mia compagna di vita,
che di tanto tormento
mi hai coperto gli occhi.
Non sarà un addio,
lo so,
ma ora non vivi più nella mia casa,
nel mio presente.
Paura.
Poesia scritta il 07/04/2015 - 18:55Voto: | su 2 votanti |

Rocco Michele LETTINI
08/04/2015 - 09:31 POESIA!
Vera
Vera Lezzi
08/04/2015 - 09:21

laura Rosiglioni
08/04/2015 - 07:26 
Fabio Garbellini
08/04/2015 - 07:08

Anna Rossi
08/04/2015 - 05:19 Questo mi fa pensare la tua bellissima poesia.
Ciao Elisa
elisa longhi
08/04/2015 - 04:52




