Talora invoco l’immagine
ideale di me,
mi trastullo a sognare
l’io che potrei
se non fossi così.
ideale di me,
mi trastullo a sognare
l’io che potrei
se non fossi così.
Abito dimore esemplari
dove ogni cosa
è al suo posto
e non alligna l’errore.
Ascendo vette platoniche
spazzate da venti di perizia
a cui manca l’aria reale.
Da quelle altezze
rinvengo lentamente
la mia miseria,
celebro stupito
l’essere consueto,
perfetto perché esisto,
perfetto perché sono amato.
Poesia scritta il 10/08/2015 - 00:29Letta n.1299 volte.
Voto: | su 17 votanti |
Commenti
Questa tua è molto profonda, mi piace proprio
nella forma e nel contenuto.
Crogiolarsi in una immagine perfetta di sé quanto impossibile...
La consapevolezza di quanto sia assurdo il solo sognarlo...
E la riscoperta della genesi del proprio equilibrio: esso nasce ed è direttamente proporzionale a se e quanto siamo amati.
nella forma e nel contenuto.
Crogiolarsi in una immagine perfetta di sé quanto impossibile...
La consapevolezza di quanto sia assurdo il solo sognarlo...
E la riscoperta della genesi del proprio equilibrio: esso nasce ed è direttamente proporzionale a se e quanto siamo amati.
Maria Rosa Schiano
11/08/2015 - 02:50 --------------------------------------
Una poetica di coscienza che assembla la sua conoscenza, grande poesia
Luca Di Paolo
10/08/2015 - 18:08 --------------------------------------
Già il fatto di rendersene conto è un gran cosa.Piaciuta 5+


Luciano Guidotti
10/08/2015 - 14:34 --------------------------------------
Anch'io non mi piaccio vorrei essere un'altra persona,vorrei, vorrei...ma la realtà è diversa sono così o mi accetto o mi distruggo...Ciao 

Anna Rossi
10/08/2015 - 11:21 --------------------------------------
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