e sentir' parlare di tormenti,
gioie, dolori e lamenti.
Amare le loro storie
e odiar' chi par' buono
e non aspettar' la tempesta
per esplodere come un tuono.
Nelle giornate co' tante noie,
nella miseria,
sentire il dolce suono
dei quartieri in festa:
anche il ladrone può nascere buono.
Voglio scendere tra le genti
e poter' gustar' i risi
anche sui cupi visi.
Poter' donar' ad onni femmina
gioie di letto, fiordalisi
e con 'n bacio placar' le crisi:
non c'è guerra che amor' non fermi.
Voglio scendere tra le genti
nel loro incubo più brutto
prender' parte nella scena a lutto
e girovagar' 'ome 'n vagabondo
tra le loro menti:
sapienti, villici, dormienti,
mentre gira il mondo
gli eroi presi da sgomenti
frattempo i fiori aman' gl'iracondi:
'nche le iene hanno sentimenti.
Voglio scendere tra le genti
insegnar' loro l'elisir d'amore
insegnar' loro ad abbater' miti
falsi come il credo dei trogloditi.
Porterò, tra la gente, il Vangelo
della sapienza
per far' aprire nove porte
alla vossia coscienza:
di sé stessi bastan' due gocce,
ecco perché son puro,
i' so' l'uomo d'acqua dolce.
Poesia scritta il 13/11/2015 - 21:12Voto: | su 6 votanti |
Un abbraccio a tutti

Pasquale Sazio
14/11/2015 - 16:11
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Rocco Michele LETTINI
14/11/2015 - 14:43 
Francesco Gentile
14/11/2015 - 09:16
Maria Cimino
14/11/2015 - 00:01



