Io vagabondo che ho girato tutto il mondo,
io che dormo su una panchina della stazione
o sotto un secolare portone, io che mangio ciò
che mi danno per strada elemosinando.
Io vagabondo e straccione, non ho mai avuto una vera famiglia,
sono figlio del mondo ed ho vagato per migliaia di miglia,
conosco l’ Europa come mia patria,
pur non avendo in questi luoghi una casa.
Ho viaggiato a piedi, in auto, in nave da clandestino,
ho visto palazzi a non finire,
grattacieli a toccare il cielo,
ho visto poveracci come me alla deriva.
Ho visto mendicare sotto ristoranti profumati,
sotto negozi tutti infiocchettati,
ho visto rimestare nella spazzatura,
per pienar lo stomaco di scarti di verdura.
Io con orgoglio sono europeo,
di nazionalità italiana,
noi siamo tanti coglioni
che abbiamo creduto a Berlusconi.
Anni fa mi hanno licenziato da un lavoro interinale,
dove i soldi non bastavano neppure per mangiare,
un lavoro nuovo non ho trovato,una casa mia non ho mai avuto, quindi rimane il disoccupato, ovvero il barbone o vagabondo.
Da quando sono barbone o vagabondo,
mangio ogni giorno,
quando lavoravo come interinale,
se mangiavo il giorno la sera non avevo di che cenare.
Scritta nel 2008
Poesia scritta il 02/02/2016 - 00:41Voto: | su 6 votanti |

Sabry L.
03/02/2016 - 17:47
Maria Cimino
02/02/2016 - 21:59
POETA DELL'AMIATA LUPO DELL'AM
02/02/2016 - 21:34

margherita pisano
02/02/2016 - 21:29

Rosa Chiarini
02/02/2016 - 20:27 Un abbraccio, ciao. Loris.
Loris Marcato
02/02/2016 - 18:27 
Gianny Mirra
02/02/2016 - 18:02 lo dobbiamo alle nostre politiche ma senza fare comizi è dura per tutti!
Gran bella poesia Hasta luego amigo

Lucio Del Bono
02/02/2016 - 15:30
okrimij 78
02/02/2016 - 08:16
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Rocco Michele LETTINI
02/02/2016 - 05:19



