il cielo plumbeo screziato d'azzurro.
O Tacito Sole, tacite nubi,
il tedioso flutto
dell'innominabile passato
è fuggito assieme al tempo.
Oh, Riposo animale! Ho ucciso
il sogno: le mie mani
tremolano. 
Riposo dal cielo!
Dall'atroce e sanguinosa ferita 
che dicono essere la nostra vita.
Ed ora sdraiato
sull'asfalto di questa città,
con la testa morta 
della noia che m'osserva,
aspetto la fine.
Protetto da sbarre di palazzi,
da un soffitto di nubi marce,
passo i giorni dormendo:
nessun tormento vellica
la mia vita, nessuna idea,
nessun amore, nessuna Sofferenza! 
L'onde del mare...
Il cielo screziato d'azzurro:
vane illusioni.
La Fuga.
Sto seduto sulla rorida rena 
di fronte a quell'immensa 
orchestra che è il Mare,
di fronte a quell'immensa 
tela che è il Cielo.
Torno a casa 
con i tormenti che dietro
mi seguono tenendosi per mano.
Mio sangue: linfa del melograno.
Sorrido come un pazzo:
sto tornando a casa.
Nuovamente t'amo.
            
 Poesia scritta il 16/02/2016 - 20:15
Poesia scritta il 16/02/2016 - 20:15| Voto: |  su 1 votanti | 
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
 *****
 Rocco Michele LETTINI
Rocco Michele LETTINI   17/02/2016 - 06:03
 17/02/2016 - 06:03  
                        


