Lo fa' da mattina a sera
in questo simil inverno
ch'è diversa primavera.
Oggi nel dì della festa
il vile schermo tace
muta ogni sua tempesta
nel mio regno respiro pace.
Vo' su e giù per stanze
sposto e ammiro ogni cosa
di nobil uomo ho sembianze
in questi giorni dentro casa.
Presto arriva la noia sinistra
la famiglia è al risveglio
piove ancora alla finestra
a far qualcosa penso, è meglio.
Allora siedo all'elettronica mente
unico mezzo ancor gradito
e vo' a legger immantinente
su OggiScrivo, il mio operato.
Belle poesie, pregiati canti
che delizia per animo e core
che dire arguto e che pianti
nel trattar il sentimento d'amore.
Questa però non la ricordo
pur quest'altra non mi sovviene
gli occhi son daccordo
e la mente li sostiene.
Quindi in giù lo sguardo cade
su nome dell'autor...per me pietade.
-Sei proprio rinco-
grido a me, con far solenne
leggesti e compiaciuto financo,
canti e sonetti dell'amico...Enne.Enne.
Poesia scritta il 19/02/2016 - 18:26Voto: | su 5 votanti |

Teresa Giulino
20/02/2016 - 23:06
*****
Rocco Michele LETTINI
20/02/2016 - 15:32 
Marilla Tramonto
20/02/2016 - 13:14
Maria Cimino
20/02/2016 - 00:58

POETA DELL'AMIATA LUPO DELL'AM
20/02/2016 - 00:44

Sabrina Marino
20/02/2016 - 00:18
Paolo Ciraolo
20/02/2016 - 00:03 ho tanto sorriso alla battuta finale.
Forse siamo tutti enne enne, almeno fra di noi, ma non ne siamo figli di questa madre.
salvo bonafè
19/02/2016 - 22:45



