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il povero

Sporco,derelitto stava il poverel al ciglio
D’una strada con occhi bassi e vergognoso sguardo
Chiedeva un tozzo di pane ,o soldo alla mano.
Quanti insulti,figlio sfortunato,quante risate
Mentre te lamentavi il tuo malanno.
Eppur avea ancor lo spirito umano
Sapea gioir del giorno,della notte che riposa.
Della pioggia che bagna e degli infiniti tramonti.
Nella piccola casa una sposa or stanca,dai tanti
Affanni della vita,un umil bracere,qualche
Ciocco scoppiettante,riscaldar l’umile stanze.
Ma il bacio dei figli ti illuminava tutto,
gli insulti ,lo sporco solo un ricordo.
Un di’ mori il poverello,nessun s’accorse
Che la voce non turbava la vostra quite.
Era il cristo,in altra carne in altra veste
E voi persone oneste non guardaste al
Fratello,
di nuovo allor metteste il redentore sulla croce.


Corrado cioci



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Poesia scritta il 28/02/2016 - 09:36
Da corrado cioci
Letta n.1153 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


Vera e profonda poesia. Il poverello che tanto ha in se e ha tutto il diritto di vivere dignitosamente al pari dei suoi fratelli, è ignorato.
Lodi e complimenti sinceri Corrado

Paolo Ciraolo 02/03/2016 - 14:06

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Che bella poesia e quanta verità in queste tue parole che me ne riportano altre alla mente, proprio da Gesù:" ... ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me." (Matteo 25:40)... Grazie Corrado, per questa tua poesia,che è anche un momento di profonda riflessione.

Carla Davì 02/03/2016 - 13:43

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Una poesia toccante.. che sferza le coscienze. Molto apprezzata

Francesco Gentile 02/03/2016 - 13:24

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Ho gradito la tua poesia. Grazie per averla pubblicata

Maddalena Clori 02/03/2016 - 10:13

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SENTITA QUANTO ESPRESSIVA POESIA...
COMMOVENTE QUANTO PROFONDA VERITA'...
SERENA SETTIMANA
*****

Rocco Michele LETTINI 29/02/2016 - 06:30

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