Ti ho allevato come un figlio
Stando attento ad ogni tuo pio, pio
Sei nato da una covata di diciotto uova
Solo tu sei uscito dal guscio.
Sei nato da una madre snaturata
Più di una volta ha abbandonato la covata
Facendo morire i tuoi fratelli dentro l’uovo
Solo tu hai fatto capolino e ti sei salvato.
Sei nato forte, hai preso tutte le coccole,
Ti ho insegnato a prender vermi
O piccoli insetti tra le erbe, curiosando
Tra le mie mani per beccare dei semi.
Mi seguivi in ogni mio movimento,
Seguivi come un’ombra i miei passi
Aspettando che ti dessi il mangiare
Altri vermi, sei cresciuto oramai pollo.
Oramai sei indipendente e un po’ ombroso
Più non ti fai accarezzare o prendere
Sei diventato tondo come una palla,
Le tue gambe son diventate arcuate.
Mangi tutto ciò che ti passa vicino,
Mosche, lombrichi, farfalle e grilli,
Oltre che granaglie, mangi e rimangi,
ora dimmi Pio: - Come faccio a mangiarti io?-
Poesia scritta il 29/04/2016 - 19:40Voto: | su 9 votanti |

POETA DELL'AMIATA LUPO DELL'AM
30/04/2016 - 09:37 
donato mineccia
30/04/2016 - 09:14

Sabry L.
30/04/2016 - 06:06 Un abbraccio
Nadia
5*
Nadia Sonzini
29/04/2016 - 23:40 
Francesco Gentile
29/04/2016 - 23:39 è cosi tenero e tondo..quel pulcino pio.
Ciao Lupachiotto dal cuore grande.
Maria Cimino
29/04/2016 - 23:07
bravo

Mary L
29/04/2016 - 22:39

margherita pisano
29/04/2016 - 22:35 Chw bella poesia delicata.
Un saluto caro amico
Giovanni Santino Gurrieri
29/04/2016 - 22:22
Loris Marcato
29/04/2016 - 22:06

ANNA BAGLIONI
29/04/2016 - 21:46 Ciao
salvo bonafè
29/04/2016 - 21:19 
patrizia brogi
29/04/2016 - 21:04



