Ho raccolto il silenzio
delle mie ansie
nell’inconsistenza di giorni indecisi
delle mie ansie
nell’inconsistenza di giorni indecisi
D’incauta poesia
ho colorato dittonghi muti
e falene sbiadite
hanno disperso le notti
in pallori di guance elettrolitiche
sature di parassiti e analgesici
e rivoli di stupore
soltanto accennati.
Ho conteso le ombre al buio
per conquistare ogni respiro
e seviziato ho il battito
per cogliermi vivo
in un’asimmetria elastica
d’un destino che arranca e duole.
Che dire di noi
se il plurale è un accenno scemato
e quegli amplessi furiosi
non sono che lividi a profusione
sulle labbra di promesse incaute
sventrate dall’urlo
di un uscio sbattuto.
Cosa rimane del battito
di un cuore suicida?
Forse solo lo strazio
dell’ultimo bacio.

Da Enrico Danna
Letta n.1141 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
un po d'amore violento si fa per dire ma mi è piaciuta 5*





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Ciao Enrico la tua poesia mi ha colpito molto, a volte i silenzi sono come lame
e tu in questa tua lo esprimi apertamente.
e tu in questa tua lo esprimi apertamente.
Ciao caro ti abbraccio.


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