L'alveo terreno 
Divenne culla del sangue di rosa
E delle impiccagioni della purezza
Sconfinando nel mare ubriaco di luna
Nel pieno di un silenzio irreale
Divenne culla del sangue di rosa
E delle impiccagioni della purezza
Sconfinando nel mare ubriaco di luna
Nel pieno di un silenzio irreale
I tetti d'ardesia pizzicarono d'autunno
E gli odori scorrazzarono nell'aria
Inseguiti dai bimbi scarni
Dalle vesti troppo grandi 
E rattoppate ovunque
Sulle torri di vedetta 
I soldati
Camuffarono in emissari di sgomento
Quando il dramma l'avvertirono schietto
Ammassarono le voci
In un gorgo che man mano si dilatava
Sradicandone il senso delle parole
E recidendo la compostezza 
Ormai condotta al totale disarmo
Nella nave ancorata al porto 
La razzia di donne e averi
Consumò in un attimo
E i briganti prepararono l'imbarco
Osteggiati solo dalla loro impazienza
            
Poesia scritta il 26/08/2016 - 19:11Da Mirko Faes 
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Commenti
Vi ringrazio.Sono tornato dopo un lungo periodo di assenza.Spero di essere più partecipe in questo sito
Mirko Faes  
 27/08/2016 - 13:01 --------------------------------------
la bellezza della poesia mischiata alla tua tristezza  
  
  
POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI  
 27/08/2016 - 12:02 --------------------------------------
Molto bella
Complimenti sinceri
Nadia
5*
  
Complimenti sinceri
Nadia
5*
  
Nadia Sonzini  
 26/08/2016 - 22:06 --------------------------------------
Sublime
Tristemente sublime
Tristemente sublime
laisa azzurra  
 26/08/2016 - 21:07 --------------------------------------
  
            
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