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Natura

Natura,
montagne dal facile giogo inalbi e
borea minacciosa soffi gravidando i mari.
Il mite rivo, pregni e
aridamente lo prosciughi.
Ridente e rigoglioso il grano s’inchina
alla carezza del vento e faceta,
annunci carestia con gelate inaspettate.
Impertinente l’occaso,
nell’instancabile rinnovar dei cicli
rosso ibisco in cielo, plasma.
E tu Narcisa Selene
sgarbata sgomiti tra frange stellari,
che turbate, pudiche e discrete
come vergini caste, avvallan gli occhi.
Di poesia ispiratrice, e ignota del sapere
dilungasi la luce all’inceder tuo, e
le cortesi ombre, accorci.
Meduse sospese le nuvole,
spezzano il sereno e
commosse si aprono al pianto.
Fulminei guizzi di infuocati lampi,
prorompono increduli nel teatro dell’universo.
Come se mano gigante
avesse spinti in scena, impreparati.
Intimati, sbottano acuti i tuoni.
E… Dispettosa natura,
l’assopita innocenza turbi,
come rugghio di belva ferita.
Breve e ampia ostilità,
la natura cede alle delfiche visioni,
nell’inevitabile stupore del domani!


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Poesia scritta il 24/09/2016 - 08:30
Da Tiziana Pedol Barone
Letta n.1186 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Ciao Tiziana la tua poesia regala immagini nolto belle.


La natura sa donare sempre sana armonia per l'anima e il cuore basta solo respirare il suo profumo
e già si è rinati.

Per adesso mi faccio cullare dalla bellezza delle tue parole.

Complimenti a te cara
e buona domenica.


Maria Cimino 25/09/2016 - 12:53

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Una meraviglia della natura... la tua poesia!
Troppo bella!
Buona giornata Tiziana.

Loris Marcato 24/09/2016 - 09:22

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bella

daniela cesta 24/09/2016 - 09:01

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che bel modo di scrivere ,veramente piaciuta,un saluto

andrea sergi 24/09/2016 - 08:45

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