un pescatore in balia delle onde
nessun'approdo volge all'orizzonte
e la mia barca squassata dai frangenti,
non so che fare e mi aggrappo alla speranza
è quasi inutile quell'ammainar di vele
è troppo forte e audace la tempesta
io tanto debole quasi mi lascio andare,
son cavalloni e nitriscono di rabbia
mentre il natante fradicio d'acqua pieno
sembra si arrenda ormai privo di forze
s'alza riscende voltandosi su un fianco,
è tutto inutile penso che sia la fine
pur se gloriosa fa uguale stesso male
ma ancora lotto al filo ormai aggrappato
di un'utopia vestita di speranza,
sì alza e s'abbassa affonda giù la prua
io guardo il cielo i lampi guardo il mare
guardo il mio legno ormai son rassegnato
è tutto scritto indelebile il destino,
ma come incanto in un rito di magia
si placan l'onde si rasserena il cielo
torna a nutrirmi obesa la fiducia
mentre la terra all'orizzonte sfuma
Poesia scritta il 05/10/2016 - 12:10Voto: | su 8 votanti |
andrea sergi
05/10/2016 - 21:56
ANNA BAGLIONI
05/10/2016 - 21:51
andrea sergi
05/10/2016 - 20:47
andrea sergi
05/10/2016 - 20:46
andrea sergi
05/10/2016 - 20:46
Giuseppe fortunato
05/10/2016 - 20:20
SILVIA OVIS
05/10/2016 - 19:18 
Francesco Gentile
05/10/2016 - 19:04
andrea sergi
05/10/2016 - 18:33
andrea sergi
05/10/2016 - 18:33
andrea sergi
05/10/2016 - 18:32
andrea sergi
05/10/2016 - 18:32
andrea sergi
05/10/2016 - 18:32
andrea sergi
05/10/2016 - 18:31 
Sabry L.
05/10/2016 - 18:24

Mary L
05/10/2016 - 18:11
antonio girardi
05/10/2016 - 16:57

POETA DELL'AMORE LUPO DELL'AMI
05/10/2016 - 16:45 Lieto meriggio Andrea.
*****
Rocco Michele LETTINI
05/10/2016 - 16:08 a volte è necessario ricominciare
altre, è solo una fase transitoria
buon pomeriggio Andrea

laisa azzurra
05/10/2016 - 15:41



