Da irriverenti sguardi ferita
e chiassose istanze,
non sorridi più.
Maledici il giorno
ad ogni rintocco di malinconia.
Eppure
all'eco di quelle perdute stagioni
inaspettatamente sorgi,
dal petto come acqua di fonte
sgorghi.
D'improvviso accenni passi di primavera
ridicoli inchini
m'inviti a danzare,
per un momento
sembri dimenticare.
Ma, giunta la sera
muta e sorda alla vita
inciampi sui tuoi passi,
imprechi alla luna
indolente
torni a morire.
e chiassose istanze,
non sorridi più.
Maledici il giorno
ad ogni rintocco di malinconia.
Eppure
all'eco di quelle perdute stagioni
inaspettatamente sorgi,
dal petto come acqua di fonte
sgorghi.
D'improvviso accenni passi di primavera
ridicoli inchini
m'inviti a danzare,
per un momento
sembri dimenticare.
Ma, giunta la sera
muta e sorda alla vita
inciampi sui tuoi passi,
imprechi alla luna
indolente
torni a morire.

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Commenti
vi ringrazio e vi abbraccio poeti






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***** bella…e molto sentita.





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bella composizione 5*


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Mi piace molto la tua definizione poetica... della sfuggente felicità. Buona giornata Michele 



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