La villetta
di questo posto
quando loro non erano neppure nati.
Fammelo almeno pensare.
Illudimi! Anche se so poi è
un sogno quel che rivivo,
che non risponde alla realtà.
Mi sento soffocata, schiacciata.
La strada, la mia sola amica.
Con lei scambio qualche parola.
Lei mi capisce.
Lo vive insieme a me questo dramma.
Non erano neanche nati, i giganti
anni fa.
Ora crescono come i funghi.
Io sono bella, ho grandi vani, e mura solide.
Sono piacente!
certo mi manca il sole, l'aria,
ora anche l'orizzonte.
La gente ha occhi per guardare
i palazzi, dicono che sono maestosi,
gli infondono sicurezza.
A me al massimo mi visita qualche ladro
per qualche notte poi se ne va
rivalicando i muri di cinta come è venuto.
A tutti importano i palazzi.
Guardano in alto. Gira la testa da là!
ma che ci troveranno lassù?
A me mettono quasi paura.
Lassù hanno i giardini?
Io ho i giardini! Alberi, fiori, frutta.
Loro forse dei vasi, qualche piantina.
Credo che mi arrenderò ai palazzinari
e un giorno o l'altro
al posto mio ne nascerà uno imponente.
e sarà ancora, ancora assai più grande
degli altri come minimo si avvicinerà al sole.
di Francesco Currò

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