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Il viaggio della speranza

Chiunque emigrante incontri, è tuo fratello.
Essi non sono pericolosi, temono il pericolo.
Hanno bisogno di aiuto,
sono fragili con gli occhi
spenti dalla paura.
Posare lo sguardo su di loro
e guardare i loro occhi,
occultare alla mente
i problemi della vista.
Essi vogliono vivere
in pace e dignitosamente,
mostrando vergogna del proprio destino
seduto su un cartone con il capo chino.
Ogni mattina un giovane emigrante
da lontano con le braccia alzate mi saluta,
celato dalla solitudine mi sorride,
con quelle mani tese mi chiede aiuto.
Mi sento misero a vederlo,
l'indifferenza è egoismo,
dare un aiuto è come
seminare un cuore a nuove speranze.
Non bisogna guardare la provenienza
o il colore della pelle
siamo tutti figli Dio.


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Poesia scritta il 30/11/2016 - 21:12
Da carmine Capasso
Letta n.1175 volte.
Voto:
su 3 votanti


Commenti


non per tutti caro amico o meglio forse per alcuni non siamo figli dello stesso Dio,cari saluti

andrea sergi 01/12/2016 - 16:55

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Sì, siamo tutti figli di Dio, ma non tutti se lo ricordano...5*, buona giornata!

Chiara B. 01/12/2016 - 11:25

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Ottimo pensiero. Chi di qua e chi di là ... ma avrebbe potuto essere anche l'inverso !!

Wilobi . 01/12/2016 - 10:46

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Vero Carmine
purtroppo non è così semplice
c'è tanta miseria e povertà ovunque

laisa azzurra 01/12/2016 - 08:31

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