che diventi più vecchio e ingrigisci,
non mollare senza combattere,
senti il tocco freddo di una pianta da appartamento.
Hey tu, puoi vedere quanto alta è la palizzata,
coperta d’edera e tagliente,
come bricchi caldi e sfuggenti,
puoi aiutare l’ignaro passante a ritrovare la strada.
Assieme siamo stati assoldati da questa compagnia di puerpere,
per tenere compagnia ai pargoli,
i cui vagiti scaldano l’atmosfera circostante.
Assieme assistiamo all’allure dell’uomo che trascina la pietra.
Suvvia, non fare quella faccia contrita.
Forza, non c’è questo sentimento di discesa.
Rilassati, hai bisogno di un fatto concreto.
C’è il dolore che ci tiene uniti.
Ma sono troppo stanco per sentire i tuoi lamenti,
il chiarore della luna balena in questa notte misteriosa.
E sei diventato piacevolmente insensibile.
Solo una piccola puntura sulla pelle.
Hey tu, ora corri per afferrare la coda di una cometa,
è meglio che corri per raggiungere l’infinito.
Ma giù nel profondo si muovono forze che non puoi controllare:
svegliati, è ora che corri.
Poesia scritta il 15/12/2016 - 12:56Voto: | su 5 votanti |
5*, buona serata!!

Chiara B.
19/12/2016 - 18:20

Teresa Peluso
15/12/2016 - 21:12 complimenti
Maria Cimino
15/12/2016 - 21:06 eppure, la luna ti affascina
bellissima

laisa azzurra
15/12/2016 - 20:03
GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO
15/12/2016 - 16:03 Il mio saluto.

Rocco Michele LETTINI
15/12/2016 - 15:31 Da riflessivi versi un intenso et espressivo pensiero poetico.
Sereno meriggio.
*****
Rocco Michele LETTINI
15/12/2016 - 15:24
antonio girardi
15/12/2016 - 15:04
andrea sergi
15/12/2016 - 14:15



