era il nervoso che troncava le parole,
era l'attendere, forse, un giorno migliore...
“tu porta pazienza, tu restami vicino,
io vedo cascate di sale sgorgare dagli occhi,
io che cerco sempre furtivi ritocchi
e tu come sempre che li riconosci;
dirai ugualmente le tue laiche preghiere?
saprai ascoltare nuovamente il tuo cuore?
nei giorni d'agosto? nei giardini in fiore?
se per ogni pioggia che allaga la mente
chiudiamo gli ombrelli sognando battelli,
in questo folle amore affondare noi lo vogliamo
tanto che ogni volta che l'acqua si alza
entrambi, furbi ed intimi, noi ci guardiamo
e poi di corsa alla riva ed in fretta a correre..."
quando dentro il silenzio è tanto
che non regge il peso di alcuno sguardo,
quando il nervoso traduce veloce
possibili discorsi in stentate parole
è solo l'attesa in un giorno migliore
a contare le rose o le sole parole;
Poesia scritta il 02/01/2017 - 16:42Voto: | su 6 votanti |
patrizia sgura
03/01/2017 - 14:54 Il silenzio degli occhi che sfuggono è doloroso...
Ma il raggiungere la riva correndo insieme è voler salvare questo amore. ..e volerlo fare "insieme"
In un giorno migliore saprete parlarvi...con gli occhi

laisa azzurra
02/01/2017 - 20:26

margherita pisano
02/01/2017 - 19:16

Chiara B.
02/01/2017 - 18:43 
Francesco Gentile
02/01/2017 - 18:33
GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO
02/01/2017 - 17:48



