Sono ovattate, soffuse, silenziose: pare che danzino.
In punta di piedi ricamano note su misteriosi pentagrammi.
Note soffiate e appena accennate s'odono quando tutto dorme.
Mentre tante parole tacciono, quelle che alzano un po' la voce,
le senti stridere e ti pare che urlino: si ingigantiscono nella testa.
Alle prime luci dell'alba, voci e parole si rinvigoriscono:
prepotentemente irrompono e smorzano tanti pensieri notturni.
Quando il giorno s'appresta a riaccendere le sue luci,
tutte le voci divengono ciarliere e le parole paiono confuse:
si accavallano e spesso si fa fatica perfino a sentirle.
Alcune di esse aspettano la notte per poter dire, comunicare,
ma devono smorzare le voci: non possono parlare, né urlare.
È così, che le parole perdono la voce di giorno, quando è giorno
e si smarriscono spaurite nel buio della notte...quando è notte.
Poesia scritta il 31/01/2017 - 07:26Voto: | su 5 votanti |
Brava!

Alessia Torres
31/01/2017 - 14:19 
GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO
31/01/2017 - 13:51
Francesco Scolaro
31/01/2017 - 13:24 LIETA GIORNATA, GIOVANNA.
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Rocco Michele LETTINI
31/01/2017 - 12:30 
Teresa Peluso
31/01/2017 - 11:11



