come il caracollare di una frotta impazzita di cavalli,
sentivo i ricordi, nitidi come se attuali,
sentivo quello che non volevo sentire.
Eppure tu m’hai detto che andava tutto bene,
che avevi trovato il posto che cercavi.
Io guardavo i tuoi occhi cerchiati dal trucco
e ancora sentivo quello che non volevo sentire.
La sera arriva veloce e solinga, con i suoi svolazzi porpora
e troneggia sullo scranno più alto,
laddove può comandare e decidere
il brutto e il bel tempo.
Su di un molo nautico una nave si allontana
e una ragazza smunta muove al vento un fazzoletto multicolore.
La ragazza sente qualcosa nel petto,
ma non era questo che si aspettava.
M’immagino ora d’essere un gabbiano,
un bianco, niveo gabbiano di mare,
che si getta nel cielo come un aerostato,
e apre le sue ali come pagine di un libro.
Sto ancora aspettando di prendere sonno,
dopo questa lunga giornata di mestizia,
ma il ricordo possiede la mia mente,
e tra poco, possiederà anche le mie azioni.
Poesia scritta il 22/02/2017 - 14:26Voto: | su 7 votanti |
antonio girardi
23/02/2017 - 09:29
Paolo Perrone
23/02/2017 - 08:54 hai ascoltato quel che nn volevi sentire
pensavi andasse tutto bene, diceva andava tutto bene...mentre batte nel petto
il ricordo diventerà azione...
dimenticherai, eccome se dimenticherai....
bella

laisa azzurra
22/02/2017 - 21:22

margherita pisano
22/02/2017 - 19:20

Francesco Scolaro
22/02/2017 - 18:26
ANNA BAGLIONI
22/02/2017 - 17:37 
GIANCARLO LUPO POETA DELL'AMO
22/02/2017 - 16:56



