noi siamo
e l’ago ha vibrato
fino all'immobilità
eppure l'orizzonte è lo stesso
mi sono spogliata d’acqua
leggera, limpida
ed ho mostrato le mie ossa
a chi pensava di sapere tutto…
una geisha
in un inchino di deferenza
quel perdono
che anzitempo non avrei,
non avrei dovuto, non avrei voluto
ma il vento sgretola l’arenaria
e mi ritrovo forte
nella mia nudità d’acqua
eppure l'orizzonte è lo stesso
guarita dal mio amore sano
dalla coscienza di noi
dai miei nuovi occhi
e le mura che ho eretto
un metro per un metro
a difesa di quel seme
che ci trova in piedi
e cresce nella notte
nutrito di noi, essenza di noi...
fino al compimento di quel diario
nell’uragano dei nostri occhi
che diverrà tregua,
eppure l'orizzonte è lo stesso
e ancora viaggio
su quel treno mai puntuale
senza destinazione
che importa?...noi siamo
Poesia scritta il 06/03/2017 - 11:22Voto: | su 6 votanti |

Giulio Soro
08/03/2017 - 20:14

Francesco Scolaro
06/03/2017 - 18:51
Far Arden
06/03/2017 - 17:47
monica portatadino
06/03/2017 - 17:01
ti ringrazio anche io per i commenti
un abbraccio dolcezza

Mary L
06/03/2017 - 16:46 e grazie Ilaria
sei dolcissima...sempre
quel che scrivo è quel che penso di te
i tuoi occhi parlano e le tue poesie confermano

laisa azzurra
06/03/2017 - 15:43 Tutto ciò costringe a erigere barriere per non essere tormentati dal troppo che dilaga, mentre l'animo resistendo vorrebbe rimanere se stesso.
Riflessione filosofica piuttosto profonda. ma intensa.
ALFONSO BORDONARO
06/03/2017 - 14:51 Lieto meriggio, Laisa.
*****
Rocco Michele LETTINI
06/03/2017 - 14:49
e un abbraccio forte, forte!
Ilaria Romiti
06/03/2017 - 14:49




