quella della ragazza della stanza 22, che sta proprio sopra la mia.
Io comincio a piangere e la sento camminare,
camminare scalza sulle assi del pavimento.
Per tutta questa notte solitaria e la sento anche piangere,
lacrime calde che scendono giù attraverso le fessure,
giù sul mio viso, le lascio scivolare nella mia bocca.
Cammina e piange, cammina e piange.
Sulle sue lenzuola lessi il suo diario,
esaminando ogni microscopico granello di polvere.
Strappai una pagina e me la infilai sotto la maglia.
Scappai dalla finestra e scesi attaccato a un rampicante.
Fuori dal suo incubo e nuovamente dentro il mio,
sì il mio, il mio incubo, sì.
Gioca a fare l’intellettuale ci scommetto
e stando così con l’orecchio rivolto al soffitto
posso sentire il suono più malinconico che abbia mai sentito,
cammina e piange, si inginocchia e piange.
Ditemi il perché, ditemi il perché, aspetto una vostra risposta,
perché il soffitto trema ancora, ditemi il perché non ditemi una menzogna.
Questo desiderio di possederla è un vero strazio e mi tormenta come una megera.
Ma io so bene che possederla significa non desiderarla.
O, o, o, adesso sapete questa ragazzina dovrebbe andarsene.
Via da qui! Via da qui!
Poesia scritta il 17/06/2017 - 18:57Voto: | su 7 votanti |
LIETA SETTIMANA
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Rocco Michele LETTINI
19/06/2017 - 09:38
francesco la mantia
18/06/2017 - 14:12

genoveffa frau
18/06/2017 - 11:25

enio2 orsuni
18/06/2017 - 10:54
Come sempre trovo nelle tue parole
un pezzetto del tuo cuore
Ciao caro un abbraccio
Maria Cimino
17/06/2017 - 23:09 
GIANCARLO "LUPO" POETA DELL
17/06/2017 - 23:05

margherita pisano
17/06/2017 - 22:27

Paolo Ciraolo
17/06/2017 - 21:55 
donato mineccia
17/06/2017 - 20:44



