la mano mi porgeva ed un sorriso
gioioso come quello di un bambino
sicuramente con il cuore speso.
Dei suoi viaggi fatti per il mondo
la conoscenza di popoli i più strani
dal nord al sud quello più profondo
me ne parlava gesticolando con le mani.
Quante immersioni fatte in alto mare
dall’alto del suo panfilo gigante
così per gioco e a volte per pescare
mi raccontava lui tanto raggiante.
Tante scalate ai monti più imponenti
che panorama visto dalle cime
udir grandioso l’ulular dei venti
vedere un orizzonte senza fine.
Delle discese fatte in deltaplano
sentendo addosso qualcosa di speciale
salire in alto ed arrivar lontano
per poi planare come un aquila reale.
Poi un giorno non lo vidi più ed ho saputo
per sempre è andato con le sue fantasie
la sedia è vuota ma lui sarà arrivato
dove cammina lesto con le gambe sue.
Poesia scritta il 29/06/2017 - 18:02Voto: | su 2 votanti |

Antonio Basile
01/07/2017 - 19:58

Grazia Denaro
30/06/2017 - 18:27
Grazia Giuliani
29/06/2017 - 23:08 
GIANCARLO "LUPO" POETA DELL
29/06/2017 - 22:43 meravigliosamente toccante.
Un messaggio da farne tesoro.
io credo in queste tue parole.
Ciao Andrea caro ti abbraccio
Maria Cimino
29/06/2017 - 22:23 
Mimmi Due
29/06/2017 - 21:05

Francesco Gentile
29/06/2017 - 20:19



