Spiegami
o Dio
di che colore è
l'irrequietezza dei miei giorni
quel sordo ronzare
di speranze disattese
che si spegne tra le desinenze
di sogni ammutoliti.
o Dio
di che colore è
l'irrequietezza dei miei giorni
quel sordo ronzare
di speranze disattese
che si spegne tra le desinenze
di sogni ammutoliti.
Spiegami
o Dio
il senso delle mie braccia vuote
e delle mie notti stanche
quando le luci dell'amore
si spengono come cicche
sulla pelle dei miei desideri
e ristornano tenebre.
Spiegami
o Dio
l'irriverenza della tua mano
sulle virgole dei miei abbracci
e i puntini di sospensione
come lame affilate
sui silenzi
di pagine erose dal pianto.
Spiegami
o Dio
la sopravvivenza degli attimi.

Da Enrico Danna
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Commenti
Una poesia una richiesta al quale Dio
non risponde
E l'uomo che deve chiedersi perché vive nell'imquetudine?
non risponde
E l'uomo che deve chiedersi perché vive nell'imquetudine?


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inquietudine è il mio secondo nome....


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Intensa, profonda come l'inquietudine ...
Complimenti
Complimenti



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preghiera che riflette le mie stesse domande ma, ancora attendo una risposta. cmq 5+ 



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è di una bellezza infinita
dolorosissima, ma intensamente bella, fino alla commozione
dolorosissima, ma intensamente bella, fino alla commozione


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Una preghiera intensa per sapere nel profondo...nell'attimo cosa scorre!
Molto bella!

Molto bella!




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