Noi comuni mortali siamo sotto e annaspiamo,
per strade e vicoli delle città vecchie.
Sono solo e potrei morire
La campagna lassa e grassa miete gelosie,
e i tuoi fianchi continuano a sedurmi,
come la prima volta che t’ho visto.
Sono solo e potrei morire.
Intere città e metropoli uccidono,
ogni giorno, uomini su uomini,
senza il minimo residuo di pietà.
Come se fosse la cosa più innocente di questo mondo.
Deserti e sabbie mobili invadono porzioni di landa,
allungando le loro rapaci mani su colonie di beduini
e trasportando lontano la loro sabbia finissima,
creando statue che resistono appena a un soffio di vento.
Appena ti rivedrò saprò se m’hai tradito,
se hai mosso i tuoi fianchi per un altro uomo,
se hai schiuso le tue labbra a altre labbra,
Sono solo e potrei morire.
Una manciata di sabbia è quel che mi rimane.
Il vento e il sole si sono portati via tutto.
Si sono portati via anche te.
Ed ora sono solo e potrei morire.
Poesia scritta il 23/08/2017 - 12:50Voto: | su 6 votanti |
ottima Giulio 5* 
enio2 orsuni
25/08/2017 - 10:40

margherita pisano
24/08/2017 - 12:48
okrimij 78 joker
24/08/2017 - 09:03
okrimij 78 joker
24/08/2017 - 09:03 questa è eccezionale!
immagini suggestive di luoghi e persone...lei, i suoi fianchi, le sue labbra
lei che nn c'è
ma che chissà, potrebbe tornare....
bellissima

laisa azzurra
23/08/2017 - 21:18

Teresa Peluso
23/08/2017 - 19:27
andrea sergi
23/08/2017 - 19:05
antonio girardi
23/08/2017 - 18:25



