Seguo, co'l dito,
il declinar
dei dolci pendìi;
co'l sole che precipita,
laggiù, oltre i colli.
il declinar
dei dolci pendìi;
co'l sole che precipita,
laggiù, oltre i colli.
Percepisco appena, il mare
che mugghiando di tempesta,
rigurgita lento,
l'alta marea d'ottobre.
A manca, l'occhio si perde,
nella campagna
che fino al Delta,
pianeggiando, si stende.
Mentre, impavido,
un Civetta
dalla testa bianca,
maestosamente mi osserva.
Ed io, nel mezzo,
di 'sì tal capolavoro...
piroetto e godo!

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Commenti
un acquarello che merita un 5* bravo Loris 



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Regala serenità questa poesia, la stessa che provi nel guardarti attorno e scoprire ancora una volta le bellezze della natura, quel miracoloso capolavoro di cui fai parte.
Ciao.
Ciao.


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La natura che davanti ai tuoi occhi si erge sovranna rallegrandoti l'anima.Stupenda poesia. Ciao Loris.


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Bella e romantica poe laddove il luogo ed il paesaggio sono descritti coi tratti dell'artista che poi può solamente innamorarsi e godere di tale meraviglia.






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Belle pennellate di poesia, Versi apprezzati!






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Molto bella la tua descrizione della natura,che procura gioia al corpo all'animo. 



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perdersi nell'osservare la natura è forse la sensazione più bella, purtroppo anche rara.
Ecco perchè si gode di più.

Ecco perchè si gode di più.







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E allora andiamo con le piroette










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Sentire la bellezza della natura!
Molto bella

Molto bella



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