E la mente s’accese
di disillusione quella notte,
d’incanto le tristi note
riempirono la stanza,
e mi parve d’ascoltare
la voce, struggente, di Augusto
giungere dall’aldilà
e intonare la ballata,
dedicata a un’amica.
Lunga e diritta era la strada
appena fuori di casa,
la dolce estate era finita
ma il caldo aveva invaso l’autunno;
anche tu come lei
non potevi sapere
che quella sera
Dio forse non c’era.
Non saprò mai
se hai provato dolore
nell’attimo dello schianto fatale;
voglio pensare che la vita
fuggì via in un attimo breve,
senza farti soffrire.
Ricordo che mi sorridesti
quando uscisti da casa,
così io ti voglio ricordare
e così ti vorrei ritrovare;
sorridente come lo fosti
nella tua felice, breve,
intensa stagione.
Voglio pensare,
voglio credere
che ancora tu vivi
dentro il mio cuore…
e che sia la tua mano
a scrivere queste parole.
Poesia scritta il 13/10/2017 - 18:29Voto: | su 5 votanti |
Ciao GianMaria
Giancarlo
vecchio scarpone
15/10/2017 - 14:01 Ciao Laisa
Giancarlo
vecchio scarpone
15/10/2017 - 14:00 Ciao Paola
Giancarlo
vecchio scarpone
15/10/2017 - 13:59 
GianMaria Agosti
15/10/2017 - 11:40
laisa azzurra
15/10/2017 - 11:25 Ciao Giancarlo

PAOLA SALZANO
15/10/2017 - 10:44 Ciao Maria Angela
Giancarlo
vecchio scarpone
14/10/2017 - 18:22
MARIA ANGELA CAROSIA
14/10/2017 - 18:10



