col mio sudario imbronciato
e le mie scarpe di pelle.
Curerò i tuoi malanni come un taumaturgo.
Il cielo invade ogni spazio,
lasciando improbe impronte sulla terra,
e scorticando i prigionieri
che hanno trasgredito agli ordini.
La tua faccia è rubiconda e scarlatta.
Le tue forme fendono l’aria come una scure.
Ancora c’è tempo per venire,
per venire da te.
I polmoni della terra sono in Amazzonia,
possiamo indicarli su di una carta geografica.
Ma non troveremo altro per ora.
Ci manca lo sguardo oscuro e penetrante.
Ci sono cascate che tracciano solchi nel terreno,
e rivoli d’acqua che imbrattano montagne.
Cieli puri e immensi e incontrovertibili.
Ancora un po’, e verrò da te.
Nelle casette cittadine esausti personaggi ballano una giga,
avvinghiati come conigli in una gabbia.
Prendono congedo dalle loro mosse farabutte.
Ancora un po’, e verrò da te.

Voto: | su 5 votanti |
c'è ancora tempo, Giulio
ancora un pò


















