Faresti meglio a correre verso la città del rifugio.
Faresti meglio a correre, a correre e correre.
Faresti meglio a correre verso la città del rifugio.
Stai al cospetto del tuo creatore,
in uno stato di vergogna,
perché i tuoi vestiti sono coperti di fango,
mentre ti metti in ginocchio ai piedi
di una donna di strada.
Nel canale scorrerà del sangue.
Scorrerà del sangue.
Faresti meglio a correre, a correre.
Faresti meglio a correre verso la città del rifugio.
Nei giorni della pazzia,
sorella mia, fratello mio,
quando vi trascinano a forza verso la bocca dell’inferno,
implorerete la fine.
Ma non sarete esauditi, amici,
perché la tomba vi risputerà fuori,
vi risputerà fuori.
Faresti meglio a correre, a correre.
Faresti meglio a correre verso la città del rifugio.
Lavorerete nelle tenebre,
contro il vostro prossimo,
e scoprirete che dovete farvi sotto.
Così strofinerete e strofinerete,
ma il guaio è, compagno
che il sangue non si lava,
no, non viene via mai.
Faresti meglio a correre, a correre.
Faresti meglio a correre verso la città del rifugio.
Faresti meglio a correre, a correre.
Poesia scritta il 14/11/2017 - 13:56Voto: | su 7 votanti |

MARIA ANGELA CAROSIA
17/11/2017 - 23:05
Ugo Mastrogiovanni
16/11/2017 - 09:26
Piccolo Fiore
15/11/2017 - 19:03 Grazie per il commento, ma un errore mi aveva fatto pubblicare solo una parte del mio racconto. Adesso è completo. Ciao.
Teresa Peluso
15/11/2017 - 18:59

Gianny Mirra
15/11/2017 - 18:12 Questa poesia interessante, un po' dura..

Luca Fiazza
15/11/2017 - 00:22

margherita pisano
14/11/2017 - 20:21
Rossella P
14/11/2017 - 19:05

Francesco Scolaro
14/11/2017 - 18:38

Mary L
14/11/2017 - 18:09 Molto bravo!
Ciao
Aurelio
Aurelio Zucchi
14/11/2017 - 17:49 
GIANCARLO POETA DELL'AMORE
14/11/2017 - 16:42 
Rosi Rosi
14/11/2017 - 15:47



