Mostrami la tenerezza, la dolcezza, la delicatezza, perché possa io apprendere sempre più a dar voce, a mostrare la mia bellezza e alleggerire la mia anima.
Non imparare a marciare su sentieri impervi e sconnessi con passo pesante e sgraziato come il mio, di duro soldato, ma sia determinato e sicuro nell'affrontare la tua strada. Insegnami a camminare tra fiori e cristalli con la leggerezza e la grazia di te ballerina perché possa appoggiarmi sull'aria come fanno le tue ali.
Non rendere arcigno il tuo sguardo di fronte alla mia prevaricazione, non rispecchiare il mio duro volto indurendo il tuo, ma fa che il tuo sguardo non si abbassi mai di fronte alla provocazione. Fammi vedere come una lacrima possa correre lungo il viso come un brillante facendolo straordinariamente bello, perché possa rendere il mio più aperto e luminoso.
Non usare le mie parole vuote e stolte come matassa di cianfrusaglie che a nulla servono, ma siano le tue salde e potenti come le montagne che sorgono dal mare. Fammi conoscere il silenzio del calmo lago dell'animo perché mi ci possa specchiare e nella pace vedere anche te riflessa.
Insegniamoci tutto questo vicendevolmente, con le mani nelle mani, lo sguardo nello sguardo, il respiro nel respiro, perché tu possa avere la forza nelle mani della delicatezza ed io la delicatezza nelle mani della forza.

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